Dalcò_Dizionario parmigiane
lavoro all’Olivetti d’Ivrea. Nell’aprile del 1943 ebbe una prima denuncia per ascolto di radio straniera. Nell’ottobre dello stesso anno, avvertita di essere nelle liste di persecuzione fascista, lasciò Ivrea e fuggì a Roma. Prima di partire riuscì a trasportare in quattro viaggi una radio trasmittente e a consegnarla ai partigiani della Valle d’Aosta. A Roma partecipò attivamente alla lotta clandestina ospitando e asistendo prigionieri inglesi e greci, ebrei stranieri e italiani. Nell’aprile 1944 venne segnalata come spia inglese: sfuggì alle ricerche dapprima perché l’indirizzo dato era inesatto, poi la segnalazione venne fatta sparire da funzionari compiacenti della Questura. Dopo la guerra divenne un funzionario del PCI e la sua attività si svolse sempre nella sede di Via delle Boteghe Oscure. La sua casa fu punto di riferimento per uomini e donne del PCI dell’Italia del nord che si recavano a Roma, come Nilde Iotti e Giacomo Ferrari. Scrisse Per non tornare indietro! Contro il riarmo della Germania pubblicato dall’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiania Antifascisti di Roma. Fonte: notizie fornite da Rosaria Venturini. Venturini Pierangela Parma 20 dicembre 1933 - 26 aprile 2007 Avvocato, figlia di Paolo. Abbracciò la professione forense alla fine degli anni Cinquanta, quando il settore era predominio quasi esclusivo degli uomini e a Parma erano solo tre le donne avvocato. Iscritta all’Albo degli Avvocati di Parma dal 1960, partecipò a gruppi di studio e di ricerca sulla riforma del diritto di famiglia: si specializzò in questa materia, diventando un punto di riferimento sia a livello nazionale sia a Parma, dove la sua esperienza ha fatto scuola. Fu capace di proporre una visione del diritto in cui la differenza tra donne e uomini, e la considerazione delle loro diverse istanze, non scardina ma anzi rende efficace il principio dell’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine di fronte alla legge. Protagonista di tante battaglie per la difesa dei diritti delle donne e dei minori, s’impegnò anche nella vita politica cittadina e, dal 1980 al 1990, fu consigliere comunale. Nel 1985 fu tra le fondatrici dell’Associazione Centro Antiviolenza di Parma per donne maltrattate o che hanno subito violenza e ne diventò Presidente. Il suo impegno per la difesa e l’affermazione dei diritti delle donne fu costante anche a livello nazionale: nel 1994 ha fondato l’Associazione Nazionale Forum Donne Giuriste ed ha fondato la sezione cittadina dell’Associazione Nazionale Forense. Sposò l’architetto Aurelio Cortesi: dall’unione nacquero due figlie, Isotta e Cecilia. Fonte: notizie fornite dalla famiglia. Venturini Rosa Parma ante 1710 - post 1733 Cantante. Cantò in molti teatri con una lunga carriera: al Nuovo Teatro Ducale di Parma nel 1716 ne Il Dafni ; al Teatro Giustiniano di S.Moisè di Venezia nell’autunno del 1717 in Tieteberga ; al Teatro Arciducale di Mantova nel 1718 in Armida al campo d’Egitto ; al Teatro degli Accademici di Firenze nel 1718 in Scanderbeg ; al Teatro Obizzi di Padova nel Carnevale del 1719 in Il pastor geloso ; al Teatro Regio di Torino nel 1727 negli intermezzi in Didone abbandonata ; al Nuovo Teatro Gerasco Solerio nel 1729 negli intermezzi in Astianatte ; al Teatro Pubblico del Sole di Pesaro nel 1730 in Delbo mal maritato . Sitografia: Vetro G. N., Dizionario della musica e dei musicisti dei territori del Ducato di Parma e Piacenza www.lacasadellamusica.it/vetro Verdi Maria Busseto 1859 - 1936 Figlia di un cugino di Giuseppe Verdi, fu accolta bambina e allevata dal Maestro che la trattò come una figlia. Sposò Alberto Carrara. Alla sua morte, il maestro la nominò sua erede universale. Custodì, con religiosa cura, la villa di Sant’Agata. Bibl.: Molossi B., Dizionario dei Parmigiani grandi e piccini , La Tipografia parmense, 1957, p 44.
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