Dalcò_Dizionario parmigiane

1902 - Fidenza 13 maggio 1944 Vittima di una strage di civili avvenuta a causa di un bombardamento degli alleati che colpì Fidenza il 13 maggio 1944. Furono 144 i bombardieri che, in tre ondate successive, devastarono la cittadina e la sua periferia. Furono distrutti il Palazzo Vescovile e danneggiato il Duomo. Persero la vita 113 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 251. Zanlari Mila Parma 19 settembre 1935 - 23 aprile 2008 Soprano. Figlia di Nando Zanlari, fondatore del calzaturificio Alexander Nicolette. Si diplomò al Conservatorio “Arrigo Boito”, amica del maestro Romano Gandolfi, portò la sua voce di apprezzata soprano fino alla Scala, dove si esibì diretta da Claudio Abbado. Nel gennaio 1970 cantò al Teatro Regio in Rigoletto e in Didone ed Enea : ripropose quest’ultima, subito dopo, al Municipale di Reggio Emilia. Nel gennaio 1972 interpretò, ancora al Teatro Regio, Musetta nella Bohème e Garsenda nella Francesca da Rimini , questa ripresa al Teatro Carrani di Sassuolo. Nel gennaio 1979 cantò nella Petite messe solennelle di Rossini con il coro del Teatro alla Scala, diretto da Romano Gandolfi. Nel maggio 1974 si esibì, in un concerto di musica da camera, al Teatro Verdi di Busseto. Lasciò la carriera per seguire l’azienda di famiglia. Bibl.: Vetro G. N., Dizionario dei musicisti di Parma dalle origini al 1950 , Tecnografica, Parma 2008, p 335. Sitografia: www.senesonoandati-parma.blogautore.repubblica.it/ Zanzucchi Luvisetta Parma 1915 Infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana. Fu insignita della medaglia d’argento al merito “per aver prestato un anno di lodevole servizio di guerra negli Ospedali” durante il primo conflitto mondiale. Bibl.: Sitti G., Caduti e decorati parmigiani nella guerra di liberazione, 1915-1918 , Fresching, 1919, p 380. Zanzucchi Marisa in Castelli Parma 27 novembre 1921 - Varano Melegari 12 ottobre 2011 Insegnante e storica. Si laureò, con una tesi sulla Parma settecentesca, all’Università Cattolica di Milano. Si trasferì a Varano Melegari nel 1950, quando il medico Emilio Castelli, sposato tre anni prima, ne ottenne la condotta. Collaborò con la Gazzetta di Parma, nella cronaca locale per la Val Ceno, dal 1960 al 1970 e insegnò nelle scuole medie di Fornovo, Varano Melegari e Pellegrino- Bore. Qui fu preside dal 1975 al 1985. Fu tra le sostenitrici di quella straordinaria rivoluzione che fu la scuola dell'obbligo, la possibilità data a tutti di accedere alla formazione e all'istruzione: fu dunque pioniera di un modo di far scuola che partiva non dalle nozioni, ma dai ragazzi, dagli allievi. Grande fu il suo interesse per le tradizioni popolari, per quella cultura delle classi subalterne, dei senza voce e per la loro storia: tutto questo la portò alla stesura del libro Farmacopea popolare dell’Appennino occidentale del 1992, in cui si mescolano i saperi partendo da quelli poveri della tradizione per attingere alla biologia e alla farmaceutica. Fu membro della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi e autrice di molte pubblicazioni: I Pallavicino di Varano Melgari (1997); L’Estimo del sale di Nicolò III d’Este del 1415 (1999); La Tabula alimentaria di Veleia (Silva 2008.) Alla passione per la storia unì un grande amore per il territorio, per le sue specificità, per i suoi paesaggi, per i caratteri dell’habitat. Le sue ricerche e la sua curiosità la portarono a un’attenzione sempre più definita per l’educazione ambientale: riuscì a inserire la scuola di Pellegrino nel programma Rete CEE di educazione all’ambiente facendone un punto di sperimentazione europeo. Nel 1987 fu insignita del premio “Gabbiano d’oro”, sempre relativamente

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