Dalcò_Dizionario parmigiane

Belloni Maria Parma 1915 Infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana. Fu insignita della medaglia d’argento al merito “ per aver prestato un anno di lodevole servizio di guerra negli Ospedali ” durante il primo conflitto mondiale. Bibl.: Sitti G., Caduti e decorati parmigiani nella guerra di liberazione, 1915-1918 , Fresching, 1919, p 380. Bellorio Adelina Albina Sommacampagna (VR) 20 ottobre 1915 - Parma 22 ottobre 2009 Imprenditrice. Secondogenita di tre fratelli, rimasti orfani di padre in tenera età, con la madre assorbita dall’assistenza della figlia maggiore gravemente ammalata. Giovanissima, gestì insieme al fratello minore, un’importante attività nel campo molitorio: si distinse, soprattutto durante la guerra, oltre che per le capacità imprenditoriali e organizzative, anche per le doti di umanità e di sensibilità nei confronti dei più bisognosi. Trasferitasi a Parma nell’immediato dopoguerra, con il marito Alfonso Frigo e il cognato Antonio, rilevò la società Savoma, attiva nella produzione di medicinali con la specializzazione, unica in Italia, nell’estrazione dell’agar agar, addensante utilizzato dall’industria farmaceutica e alimentare. L’azienda, tra le fondatrici dell’Unione Parmense degli Industriali nel 1955, si trasferì nella sede di Via Baganza dove, nel corso degli anni, passò da una produzione diversificata di prodotti per la medicina alla specializzazione di prodotti destinati per la cura della pelle, apprezzati e diffusi in campo dermatologico, pediatrico e ginecologico. Nel 1996 dopo la morte del marito, assunse in prima persona, la conduzione dell’azienda fermamente convinta delle sue potenzialità acquisite sul mercato italiano ed estero. Bibl.: Sartorio L., Addio a Adelina Bellorio, imprenditrice farmaceutica , Gazzetta di Parma, 28 ottobre 2009, p 10. Belmessieri Gina Palanzano 9 giugno 1924 - Parma 11 luglio 2010 Giusta fra le Nazioni. Insieme al padre Giovanni, alla zia Giovanna e al marito di lei Pietro Galvani, contribuì a salvare la famiglia Foà, composta da Foà, dalla moglie Paola Foà (cognome da ragazza), dai figli Eugenio, Serenella, Amalia Liuccia e dalla nonna Eleonora Sereni. Fuggiti da Milano, in seguito alle leggi razziali, si rifugiarono a Parma (città natale di Aldo). Nell’ottobre del 1943 fu arrestato, per scomparire nel nulla, il cugino Giorgio Foà: fu il segnale per la fuga. Le due donne ammalate furono ricoverate in ospedale a Parma, mentre il padre e i tre figli, dopo una lunga marcia, raggiunsero Caneto di Palanzano, accolti dalle famiglie Belmessieri e Galvani imparentate fra loro. Rimasero rinchiusi per tre mesi, rispettati e protetti. La madre Paola morì in ospedale l’11 gennaio del 1944; Aldo raggiunse Milano, ma fu deportato e morì a Mauthausen nel maggio del 1944; le due ragazze raggiunsero Eugenio in Svizzera ed emigrarono in Israele. Il 18 aprile del 2005 Yad Vashem ha riconosciuto i Belmessieri Giusti fra le Nazioni. Bibl.: Picciotto L. (ed. it. a cura di), I Giusti d’Italia. I non ebrei che salvarono gli Ebrei 1943- 1945 , Mondadori, 2006, pp. 30-32. Beltrame Quattrocchi Enrichetta Roma 6 aprile 1914 - 16 giugno 2012 Insegnante di storia dell’arte. Sorella di Padre Paolino e don Tarcisio, collaborò con loro nella costituzione delle opere caritative sorte a Parma nel dopoguerra, attività che facevano capo alla “Familia Charitatis”. Impegnata nella Croce Rossa Italiana, nell’ACISF (Associazione cattolica Internazionale al servizio della Giovane) e nella San Vincenzo, fu sempre attiva e vicina ai più bisognosi e ai più poveri. Cresciuta in un ambiente familiare che condivideva, fin dal 1916, i valori della proposta educativa dello Scoutismo, decise di pronunciare la Promessa Scout a Lourdes il 2 ottobre 2003. Come Sorella di assistenza volontaria partecipò a quarantadue pellegrinaggi a

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