Dalcò_Dizionario parmigiane
attaccassero la religione e, in particolare “… debbo segnalare l’irreligioso e spudorato, uscito alla luce testé, La voce delle donne ”. Non si fece intimidire e con le fedeli collaboratrici, Teodorina Fanelli e Adele Campana, continuò nell’impresa, acquisendo la collaborazione di Anna Maria Mozzoni. Le difficoltà furono, però, sempre maggiori e dall’uscita bisettimanale si passò a quella mensile: nel giugno del 1865 la famiglia Garcéa viveva in un’abitazione della Strada Maestra di San Michele, dove fu trasferita anche la sede del giornale. L’ultimo numero uscì a Firenze (dove i Garcéa si trasferirono dopo il pensionamento del maggiore) il 22 gennaio del 1867. Fra gli argomenti affrontati dal giornale la scadenza elettorale politica nazionale dell’ottobre 1865; la letteratura, in particolare con il ricordo della poetessa Giannina Milli, occasione per una sottoscrizione nazionale al giornale (fra i sostenitori s’annovera anche il generale Nino Bixio); ma soprattutto l’istruzione femminile e la scuola come luogo per costruire l’uguaglianza fra i sessi. La sua attività di educatrice continuò in numerose scuole d’Italia: fu direttrice del Convitto delle regie scuole normali di Catanzaro, ispettrice della scuola magistrale di Arezzo e della Regia scuola di Bobbio. Bibl.: Re S., Dottoresse o amabili donnine?, Battei, 1999; Reggiani G. (a cura di), La Voce delle Donne (1865-1867) , La Pilotta Editrice, 1992; Teti V., Il patriota e la maestra. La misconosciuta storia d’amore e ribellione di Antonio Garcèa e Giovanna Bertòla ai tempi del Risorgimento , Quodlibet, 2012. Bertolazzi Anna Parma 1 settembre 1925 - 20 febbraio 2007 Ristoratrice. Gestì, insieme al fratello Ugo e alla cognata Ermina, la trattoria del Molinetto a partire dall’estate del 1954. La famiglia proveniva da Carignano e viveva nella grande corte chiamata il “Seminario Minore”. Dapprima il lavoro nei campi, poi la bambinaia in città, nelle case dei siòr di viale Magenta. Dopo la guerra visse sei anni in Svizzera a fare vitine e bulloni come tornitrice. Poi arrivò una lettera dal fratello Ugo che lavorava nell’azienda di vini Dall’Aglio: gli era stata proposta la gestione di una trattoria al Molinetto. Anna rientrò a Parma. Nella trattoria, durante la settimana vi mangiavano gli operai della Snam e delle fabbriche di via Spezia: poi la clientela si allargò, fino a comprendere i professionisti e le famiglie della Parma bene. Tra gli ospiti ci furono Nilde Iotti, Renato Guttuso. Anna a servire ai tavoli, famosa perché dava il “tu” a tutti: famosi gli anolini e i tortelli, la punta ripiena e il pollo a due tempi. La trattoria chiuse il 31 maggio 1995. Anna andò a vivere in Strada Garibaldi e il mercoledì e il sabato pomeriggio fece la barista volontaria in un Circolo anziani di vicolo Santa Maria. Bibl.: Montan M., La città a parole. Ritratti parmigiani , Guanda, 1997, pp. 11-15. Bertolazzi Zoraide 1883 - Fidenza 13 maggio 1944 Vittima di una strage di civili causata da un bombardamento delle forze alleate che colpì la cittadina. Furono 144 i bombardieri che, in tre ondate successive, devastarono Fidenza e la sua periferia. Furono distrutti il Palazzo Vescovile e danneggiato il Duomo. Persero la vita 113 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 247. Bertoli Graziella Parma 1922 Partecipò alle Barricate antifasciste dell’agosto 1922. Il suo nome compare sul monumento alle Barricate, inaugurato in Piazzale Rondani nel 1997. Bibl.: Minardi M., Pro Memoria. La città, le barricate, il monumento. Scritti in occasione della posa del Monumento alle barricate di Parma dell’agosto 1922 , Parma 1997. Bertoli Maria
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