Dalcò_Dizionario parmigiane
democratici. Molto attiva nel settore della scuola, durante il suo mandato amministrativo fu favorita l’apertura degli Istituti Tecnici Sperimentali (ITSOS) anche in provincia. Fonte: notizie fornite da Corrado Schiatti. Bondi Virginia Parma 1940 Benefattrice. Fece un legato a favore dell’Ospedale Ugolino da Neviano di Parma di 15.000 lire, con testamento olografo del 27 aprile 1938 agli atti del notaio Coatz Mensi. Fonte: Albo dei benefattori , Ospedali Riuniti di Parma, 1952, p 15. Bonelli Trabisonda Parma 1567 c. - post 1619 Pittrice. Figlia di Giovanni Dionigi e suocera dello scultore Luca Reti. Il marito Michelangelo Aschieri, architetto e intagliatore, morì nel 1648. Viene attestata come appartenente alla scuola del Malosso, quindi il suo apprendistato andrebbe localizzato tra il 1601 e il 1619. Il contatto artistico fu procurato dal marito stesso, che risulta al servizio di Casa Farnese dal 1598. Una sua opera, un ritratto di donna, si trova inventariata nel Palazzo del Giardino di Parma, nella camera del Cantone. Non fu semplice dilettante come prova un’importante commissione pubblica nella chiesa dei Servi di Maria: la qualità della tela si attesta a un buon livello, mentre alcune punte di naturalismo (nel Cristo e in varie teste di Apostoli) possono far pensare all’intervento del Trotti in persona, a meno che non si tratti addirittura di opera sua rimasta incompleta alla morte (avvenuta l’11 giugno 1619) e portata a termine da Trabisonda. In San Francesco al Prato era presente una tavola di San Bonaventura, di cui restano solo deboli memorie in vecchie guide. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, I, pp. 601-601; Villani C., Stelle femminili: dizionario bio-bibliografico, Napoli, 1916, p 44. Bonelli Virginia Parma seconda metà del XVII secolo Miniatrice operante nella seconda metà del XVII secolo. Bibl.: Scarabelli Zunti E., Documenti e Memorie di Belle Arti parmigiane , VI, Zerbini, p 35. Bonetti Argentina in Altobelli Imola 2 luglio 1866 - Roma 26 settembre 1942 Dirigente sindacale ed emancipazionista. Figlia di Nicola e Gertrude Bonetti. A sette anni venne data in affidamento agli zii paterni, presso i quali rimarrà fino al matrimonio. Nel 1884 si trasferì con gli zii a Parma e abitò in Strada Vittorio Emanuele. A Parma studiò giurisprudenza, entrò in contatto con i giovani repubblicani parmensi e tenne la sua prima conferenza pubblica sul tema dell’emancipazione femminile. Affascinata dal messaggio socialista si allontanò dai circoli repubblicani: conobbe, quindi, Camillo Prampolini e altri esponenti di spicco del movimento socialista emiliano. Molte Società operaie del parmense la nominarono Presidente onorario. Nel 1886 si trasferì con gli zii a Bologna: qui proseguì l’attività sindacale ed entrò a far parte della Società operaia femminile. Tre anni dopo sposò Abdon Altobelli: nel 1890 nacque il figlio Demos, due anni dopo la figlia Trieste. Eletta Presidente della società operaia di Bologna, nel 1893 entrò a fare parte della Commissione esecutiva della Camera del lavoro di Bologna. Nel 1901 fu tra i fondatori della Federazione nazionale dei lavoratori della terra (Federterra) di cui, nel 1904, fu eletta segretaria: mantenne la carica per quasi venti anni, fino allo scioglimento della Federazione, ad opera del regime fascista. Sempre in questo anno, come delegata dell’Alleanza femminile italiana partecipò ad Amsterdam alla IIª Conferenza internazionale femminile. Nel 1903, a Pesaro, tenne la prima conferenza nella storia d’Italia sul divorzio. Quindi fu a Berlino come rappresentante socialista al Congresso internazionale delle donne. Conobbe Rosa Luxemburg, Clara Zetkin e i coniugi Kautsky. Nel 1908 al Xº Congresso del Psi entrò a fare parte della Direzione del partito.
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