Dalcò_Dizionario parmigiane
Brondi Matilde Collecchio 1916 - 17 aprile 1945 Vittima di una strage di civili causata da un bombardamento degli alleati a Giarola. Fu colpita da una raffica di mitraglia mentre tentava di raggiungere il rifugio. Persero la vita 9 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 209. Brozzi Carmelina Sorbolo 1882 - 1952 Contadina. Ottenne la medaglia d’argento da parte del Ministero dell’Agricoltura per il suo comportamento durante gli anni della prima guerra mondiale. Infatti, nell’ottobre del 1915, il marito Ismaele Bacchini e, nel luglio dell’anno successivo, il cognato Ferdinando furono chiamati alle armi: insieme alla cognata Maria condusse il fondo agricolo “America” accudendo il bestiame fino al ritorno degli uomini. Bibl.: Buzzi R. (a cura di), Femminile Plurale, tracce di donne sorbolesi del ‘900 , Donelli, 2014, p 26. Brugnera Rita 1907 - Parma 8 novembre 1944 Vittima di una strage di civili avvenuta a causa di un bombardamento degli alleati che colpì, in particolare la periferia nord. Persero la vita 26 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 96 e p 134. Brugnoli Adele Borgo Taro 2 marzo 1908 - 5 dicembre 1977 Maestra elementare e politico. Presidente dell’Azione Cattolica, presidente dell’ECA e rappresentante dell’AIMC (scuola). Iscritta alla DC e in lista nel 1951 per le elezioni amministrative nel Comune di Borgo Val di Taro, fu eletta consigliera: divenne assessore con delega all’Assistenza. Fu consigliera anche nelle tre successive legislature, fino al 1970 con i sindaci Saglia, Barbieri e Bernardi. Con Bernardi fu ancora assessore all’assistenza, poi al bilancio e vice sindaco. Fonte: notizie fornite da Rita Feci. Brugnoli Edda Bardi 3 giugno 1955 - Parma 2 febbraio 2014 Imprenditrice agricola. Socia con i fratelli nell’azienda agricola a conduzione familiare “Brugnoli” in cui lavorò sempre con passione e determinazione. Dopo la maturità s’iscrisse a un corso di lingue presso l’Istituto Oxford di Parma. Cominciò a lavorare come domestica in casa di una famiglia parmigiana, poi fece la segretaria in un’agenzia immobiliare e in un istituto di vigilanza. Quindi lavorò, per vent’anni come bidella, in numerose scuole cittadine, fra cui il Conservatorio Boito, l’istituto Rondani e la scuola media Don Cavalli. Molto amata, riuscì a costruire solide amicizie: anche i ragazzi delle scuole la ricordano con affetto per il suo sorriso e il suo buonumore. La brevissima e improvvisa malattia finale, la riportò a Bardi, accanto alla mamma e alla famiglia che le si stringe intorno e a cui lascia un confortante messaggio di grande serenità. Messaggio che commuove anche il folto gruppo di amiche “bardigiane nel mondo” che lei, con la sua accattivante simpatia e costante e discreta presenza, ha concorso a far crescere, riuscendo a stimolare e mantenere nel tempo piacevoli momenti di incontro e di scambio di esperienze fra donne che, seppure con vite molto diverse, anche in luoghi molto lontani, condividono uno stesso forte legame culturale di provenienza.
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