FORNARI D. - Il cuciniere militare - 1932 copia
- 8 - verso, potranno dare al soldato, non soltanto l'illusione, ma la certezza e la soddisfazione di vedersi presentare un rancio vario che egli aspetterà con impazienza e man– gerà con piacere. Io credo, senza presunzione, di aver raggiunto in gran parte lo scopo quasi esclusivamente colla buona volontà e l'interessamento assiduo, giacché in omaggio a giusta sincerità devo dire che una certa competenza mi veniva dal fatto di aver lavorato in qualità di cuoco in parecchi alberghi, di aver frequentato scuole di culinaria e di aver letto l i b ri di cucina che si sono stampati in Italia ed al– l'estero. Da ciò si spiega come i r a n ci d i s t r i b u i ti alla t r up pa de- Distaccamento di Sanità dal giugno 1929 in poi e quel d i s t r i bu i ti ai reggimenti di stanza a Novara (54° Fante– ria, 17° Ar t i g l i e r i a, 68° Fanteria) nel mese di Febbraio 1930, al 29° Fanteria nell'aprile del 1930, ed all'Ospedale Militare di T o r i no nell'agosto dello stesso anno, p e r i o di in cui d'ordine del Comando del Corpo d'Armata è stato effettuato presso i suddetti reggimenti, un esperimento pratico diretto dallo scrivente, hanno incontrato i l fa– vore dei soldati, l'approvazione dei supe r i o ri d i r e t ti ed il compiacimento delle Superiori Autorità. Inutile aggiungere che le derrate adoperate sono state esclusivamente quelle distribuite dai locali magazzini v i– v e ri nella quantità stabilita dalle disposizioni in vigore, e che la spesa per il miglioramento è stata rigorosamen– te contenuta (compreso i dolci e la frutta) nella somma di L. 0,20 per convivente. Da questi reali e lusinghieri successi, dalla presunzione di fare cosa grata a t u t ti coloro che si interessano del vitto dei soldati e cercano di assecondare quanto più e possibile le direttive del Ministero, nasce questo libretto che, se non riuscirà degno di lode, potrà essere compa– tito, perchè si vorrà certamente tener conto delle buone intenzioni che hanno guidato la penna dell' umile sotto– scritto. DARIO FORNARI.
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