FORNARI D. - Il cuciniere militare - 1932 copia
— 260 - tanze che devono essere p r i ma t r i nc i a te col coltello (te– nuto nella destra). Ad eccezione della carne che, una mo– da inglese molto introdotta anche da noi vuole che si p o r ti direttamente alla bocca colla forchetta tenuta nel– la sinistra, t u t ti g li a l t ri c i bi si portano alla bocca colla forchetta tenuta nella mano destra. Trattandosi di pasta lunga occorre far in modo che questa sia ben avvolta sulla forchetta, ma non caricata troppo, dovendosi assolutamente evitare che una parte di essa penzoli sul piatto quando l'altra è già in bocca, come di r i emp i re eccessivamente la bocca stessa. 10. Smettendo momentaneamente di mangiare, op– pure desiderando riprendere della stessa portata, si ab– bia cura di posare sul piatto la sola punta della posata (la forchetta rivolta in giù). F i n i to di mangiare, e non desiderando più servirsi di una data vivanda si deponga invece interamente sul piat– to (la forchetta colla punta in alto) evitando però di fa– re la croce, per non urtare qualche commensale super– stizioso; il rispetto alle o p i n i o ni a l t r ui non può essere disgiunto dalle regole di buona creanza. 11. Il bicchiere deve essere r i emp i to soltanto fino alla riga che generalmente è messa appunto per segnare il punto massimo; in mancanza di questa (bicchieri lisci o diversamente lavorati) deve essere r i emp i to solo per tre quarti ed anche meno. E' poco corretto vuotare il bicchiere bevendone tutto d'un fiato il contenuto; riprovevole specialmente se trat– tasi di Signore o Signorine. Il bicchiere però deve es– sere lasciato il meno possibile pieno sulla tavola (1). Mangiando la minestra non si deve bere nè i nv i t a re a l t ri a f a r l o; non si deve mai bere col cibo in bocca du– rante la masticazione. (1) Nelle case principesche l'etichetta vuole che il bicchiere sia sempre vuoto - i servi si incaricano mescere di volta in volta la sola quantità richiesta dal commensale.
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