FORNARI D. - Il cuciniere militare - 1932 copia

— 269 -- colle mani e non si conoscevano le posate. Poiché oggi è stabilito che c hi sa mangiare non deve sporcarsi, e q u i n di non deve sentire la necessità di lavarsi a tavola si tenga presente che in questa acqua dovranno essere immerse le dita e q u i ndi asciugate nel tovagliolo, non si beva, (come ho visto fare) né si usi per lavare a fondo le mani, sciacquarsi i baffi, ecc., sarebbe troppo sconve– niente. Alla frutta: Alla frutta sono indicate le storielle alle– gre d'occasione, le quali però devono essere dette senza eccessiva loquacità, senza usare parole volgari, e senza riderne per p r o p r io conto come per' darne agli altri l'esempio, è sciocco; non si usino (specialmente colle si– gnore) facezie t r o ppo scollacciate che, difficilmente cor– rette nella forma, possono non di rado anche offendere nella sotanza, facendo nascere il dubbio che chi le ascol– ta con compiacimento sia dotato di una virtù piuttosto elastica. Non si faccia dello spirito alle spalle dei presemi, e non si sparli degli assenti, per un giusto riguardo se non altro ai pad r oni di casa ai quali potrebbero derivare sec– cature dal risapersi la cosa. pél fumare a tavola; A tavola non si f umi se le per– sone più ragguardevoli non lo fanno. Generalmente è con– cesso di fumare dopo il pranzo (nella stessa sala od in un salotto attiguo) ma soltanto se il padrone di casa fu– merà egli stessa; oppur'e sarà disposto per i portacenere e meglio ancora se saranno offerti sigari e sigarette. Non sta bene chiedere il portacenere, e non basta chie– derne il permesso per ritenersi autorizzato a fumare, p r i– ma di tutto perchè non sarà facile nè opportuno chie– dere il permesso a tutte le signore presenti, e poi perchè questo difficilmente verrebbe negato anche se si preferis– se farne a meno. A pranzo finito: Non alzatevi da tavola p r i ma che la padrona di casa od il personaggio più ragguardevole ne dia l'esempio, dovendo recarvi nelle altre sale per pren-

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