FORNARI D. - Il cuciniere militare - 1932 copia
Norme per chi desidera fare inviti a pranzo Come devono essere fatti gli inviti: Anticamente gli i n v i ti a pranzo si facevano un anno per l'altro; oggi la moda si accontenta che l ' i nv i to sia comunicato 3-4 gior– ni p r i ma per i desinari di famiglia, 10-15 per quelli di gala. L ' i n v i to è ritenuto più elegante se fatto per iscritto e recapitato a mano. Se si tratta di pranzo di una certa importanza, nel b i– glietto d'invito sarà bene far cenno garbatamente (per togliere dall'imbarazzo l'invitato) sull'abito che egli de– ve indossare, indicando anche (per evitare sorprese) i nomi degli altri commensali (1). Come si ricevono gli ospiti - Presentazioni: Poiché è noto che i convitati giungeranno 10-15 m i n u ti p r i ma dell'ora stabilita, è logico che a quell'ora tutti i prepa– r a t i vi siano u l t i ma ti ed i pad r oni di casa si t r o v i no p r on– ti per riceverli e fare, se del caso, le presentazioni. Qui sarà bene ricordare che l'accoglienza deve essere signo– rile, cortese, senza affettazione, e sopratutto senza bo– ria, per non mettere in soggezione gli ospiti. A proposito di presentazioni, una regola elementaris- slma che molto spesso viene .trascurata, è quella di non presentare mai un superiore ad un inferiore, una signo– ra ad un uomo o ad una signorina, un uomo attempato ad un giovane ecc.; è indispensabile r i c o r da r si che un uomo deve essere presentato ad una donna, un giovane ad un attempato, un inferiore ad un superiore e così via. Quando vi possa essere dubbio nel considerare la su– periorità di una persona, si presenti la più giovane alla Nola. — Non è necessario comunicare Ja lista degli altri commensali quan– do si ha la certezza che questi si conoscono e sono in buoni rapporti. I nomi però dovranno sempre essere tatti conoscere all'interessato quando questi sia un personaggio molto ragguardevole.
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