FRIGERIO M - Manuale del liquorista - 1898 copia

poiché molte di queste hanno caratteri esterni affatto analoghi e quindi si possono facilmente confondere. À meno che il liquorista non dis­ ponga di una persona competente in materia, deve, nel caso di acquisti di una certa impor­ tanza, far sottoporre il prodotto prima del - l’acquisto ad un’accurata analisi chimica. L'olio di ricino, per esempio, è una delle so­ stanze che più generalmente si aggiunge alle essenze. Ma il liquorista si accorge subito di simile adulterazione, perchè questo grasso non emul­ sionato, in una miscela di alcool ed acqua viene subito a galla. E anche facile scoprire nelle essenze la presenza di alcool. A questo scopo 1.1. Bernouilli consiglia l’a­ cetato di potassa. Aggiungendo questo reattivo ad una essenza che contenga dell’ alcool, si forma un composto solubile di alcool ed ace­ tato potassico, il quale si libera nettamente dallo strato di olio essenziale chimicamente puro. Quando non compare stratificazione di sorta coll’aggiunta del sale di potassa, il li­ quorista può essere sicuro dell’ assenza di spi­ rito. Quanto alla scoperta di falsificazioni dovute all’aggiunta di oli essenziali di pregio minore, essa riesce piuttosto difficile e quindi la ricerca diventa più opera del chimico che non del liquorista. Le essenze artificiali per i liquori. Nel capitolo di introduzione abbiamo detto che il progresso vero nell’arte del fare i liquori può conseguirsi solo coll’ ajuto della chimica Manuale del liquorista 61

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