FRIGERIO M - Manuale del liquorista - 1898 copia

62 Manuale del liquorista e coll’avere sèmpre davanti agli occhi le esi­ genze sempre crescenti dei consumatori. Su queste ultime la teoria non vale, tanto più che 1 gusti cambiano e l’avanzarsi dei tempi non segna sempre un perfezionamento adeguato e progressivo nelle cose. Ma sull’ ajuto della chi­ mica non esitiamo a insistere. Sta il fatto che quasi tutte le essenze naturali che abbiamo passate in rivista e molte altre che non ab­ biamo citate, il fabbricante di liquori le può acquistare o estrarre direttamente dalle piante, ma può anche formarle nel suo laboratorio, partendo dalle sostanze originali di cui quelle sono composte. Non ci soffermeremo certamente a passare in rivista tutte le teorie moderne che formano la base di queste nuove creazioni della scienza. Ci basti dire che tutte le essenze che sono in natura si possono ottenere facilmente partendo da composti molto semplici. Quando si sappia che facendo arrivare dell’ idrogeno o dell’ os­ sigeno si alterano così le essenze, da dare o dei prodotti di scissione o delle altre essenze nuove, oppure che mescolando un’ essenza ad un’altra si può arrivare a dei prodotti con ca­ ratteri diversi, riesce ben facile al liquorista creare non solo delle essenze diffuse nel regno vegetale, ma degli aromi nuovi. Ci limiteremo solo ad esporre alcune ricette di questi aromi che entrano a formare il bou­ quet di un liquore. Essenza di rhum. — Si prendono 12 litri di alcool, 4-5 chilogrammi di acido acetico con­ centrato, 2 parti di ossido di manganese, e 2 di acido solforico, si mescola ed a bagno­ maria se ne distillano 7 litri.

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