FRIGERIO M - Manuale del liquorista - 1898 copia

E per segnare un punto di partenza dei liquori antichi e moderni metteremo avanti - la famosa Acqua d’ oro di cui parla Osvaldo di Villeneuve. Quest' acqua d’ oro altro non era che acquavite aromatizzata con erbe, alla quale l’alchimista aggiungeva particella d’ oro o d’ ar­ gento, convinto, con simile artificio, di regalare all’ umanità la dulcamara dei rimedi contro tutti i malanni. Messa così la prima pietra, all’ acqua bal­ samica tenne dietro il rosolio ed il populo. Di quest’ ultimo, Luigi X IY andava matto, così da divulgarlo immensamente. Era fatto con spirito di vino, acqua, zucchero, muschio, essenza d’ anice ed essenza di cannella. Poi venne il rhum, prodotto di distillazione dalla canna di zucchero, poi il famoso Olio di Ve­ nere, del medico Sigonio che, pel primo, con­ vertì lo zucchero in olio mediante la cottura, e poi... quel che venne tutti lo sanno ; siamo in piena èra moderna, anzi presente, siamo nel vero secolo dei liquori, perchè le potenti mac­ chine di distillazione ed i progressi della chi­ mica spianano la via e ci indicano i mezzi. Cosa produrremo nell’ avvenire ? Qualunque idea si abbia del progresso, sotto qualunque forma grafica la si voglia raffigurare, esso si presenta sempre alla fantasia nostra come qualcosa che, anche rinnovandosi, si allontana e ritorna sotto apparenze più perfezionate. Prefazione 9

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