FRIGERIO M - Manuale del liquorista - 1898 copia

all’albumina d’uovo essiccata e polverizzata. A questo modo serve per i liquori che si devono chiarificare e scolorare parzialmente. Della filtrazione. La filtrazione d’un liquore consiste nel sepa­ rare le particelle insolubili che ne alterano la sua limpidezza. Queste particelle si deposite­ rebbero da sè sul fondo dei fusti, ma anche qui, come nel caso della chiarificazione, si viene ad un lavoro che è un vantaggio ed... un danno nel tempo stesso. La filtrazione chiarifica il liquore, ma ne disperde i profumi più volatili e delicati. Per filtrare un liquore si fa passare per una, due, tre volte attraverso a tela, lana, carta. I fori capillari di queste sostanze lasciano pas­ sare tutte le sostanze liquide e perfettamente insolubilizzate, e tengono in sosta tutti i ma­ teriali sospesi, insolubili. La tela, la lana, la carta si impiegano da sole o associatela carta si adopera in fogli ed in pasta. Un apparecchio filtrante consta dunque di queste materie porose a fori capillari, di un imbuto o di una capsula forata per trattenerle e lasciar colare le parti liquide, di un sostegno per l’imbuto. La carta che si impiega non è già carta co­ mune, in cui, oltre a della fibra vegetale (cel­ lulosa), c’ è della colla, ma una carta senza questa sostanza. Invece di un imbuto, si può alcuna volta, nel caso di filtrazioni fatte al solo scopo di separare grossolanamente le parti solide dalle 90 Manuale del liquorista

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