FRUGOLI - Pratica e Scalcaria - 1638 copia

430 Pratica,e Scalcarla cTAnt Frugoli mangiari, ma non Banchetti, & fari vna gran pulitia il mutare delft* dette faluiette nellì mangiari ordinarli ancora, in particolare alli Prenci* pi 9 e gran Signori,tantonelli Pranfi della mattina, quanto nelle Ce– ne della fera_#. Et volendo lo Scalco far fare alcune colattioni, le potrà commoda* mente far fare, con pigliare tutti li primi feruìtij di Creder za, e trames– tarli con li fecondi fcruitij di detta, cioè con le frutte, le quali potrà tra– mezzarle con le Confettioni ancora, per li terzi fcruitij di eh tta Creden– za ,& anco li potrà feruireda per loro a beneplacito di qual fi voglia^ delle fopradette lille, di tutti li Mefi, e Stagioni dell'Anno, eccetto quelle liflc che fono di vna portata foladi Cucina, & vna di Credenza, perchè non vi fono Rcfreddi, ne Confettioni . Siche refta hora di fipcre che qual fi voglia di dette liflc fi potranno facilmente mutare in Cene, mentre che fi muteranno alcune viuande delti refreddi,in particolare alcuni latticini),quali la fera non vfano,cc cetto che il butiro,in qualfiuoglia modo feruito,e l'voua di bufale ancora;e nelli pri– mi feruiti; di Cucina fi daranno meno aleffi,epiiì Pottaggierie,perchè^ conuengano più la fera, che la mattina, e nellì fecondi feruìtij di detta, fi daranno li foliti arofli,perche conuengano tanto la mattina, quanto la fe– ra,fi che qualfi voglia di dette I.iìe di Pranfi > potranno fcruire per Cene ancora, & hofinito qucfto Scfto libro delle lille, con vna Cena , perchè in fine a tutti con il tempo fi fa notte. LIBRO SETTIMO N E L Q^V A L SI T R A T T A Dell'Inucntori delle Viuande, e Beuande , sì Moderne , come Antiche, NuouMvente ritrattate , e tradotU di lingua Armtnia in Italiana. Difcorfo dell'Autore delle Viuande, e Beuande. Cap. I. AVENDO fopra trattato della maggior parte delli mo– di di cucinare, e fcruire diuerfe Viuande da grado » e dau» magro > con le loro (tagioni, e qualità, fi come di diuerfi Aromati » e legumi , & anco di diuerfe herbe, & Radiche-» di dette, però di quelle atte per la Cucina, e così di diuer- fi frutti di Alberi, e di Terra ; doue che hora tratterò del- rinuen-

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