FRUGOLI - Pratica e Scalcaria - 1638 copia

ALLI BENIGNI LETTORI. AVENDO mandato alla Stampa la mia Pratica di Scalcati! fenza il Trinciante, con tutto che ella (la copiosa, e di molta fperien- za, non mi pareua però compira l'opera»., ancorché gli haucflì dato per giunta gl'In- uentori delle Viuande, libretto molto eu- riofo ,ma perche detta opera fia più perfetta l'ho voluta accompagnare con quefto Difcorfo, fatto da me Copta* l'officio del Trinciante, il quale credo che farà profme- uole pcrquclli che haueranno gufto di tal virtù» poiché Don contiene fé noncofe da me più volte fpcrimentate , & fé bene non e mia particolare profeffîone, nientedimeno allo Scalco il appartiene di fapere trinciate ancora , fi co– me al Trinciante d'intender fi di fcalcheria ; perche que– lli due officij hanno fra di loro grande vnione t fiche fé lo Scalcodà ordine alle Viuande» & le ferue» bi fogna ancora che egli le fappia partire» e trinciare j& il Trinciante l^j ferue » & le trincia in diuerfe parti alla Menfa, e perciò con vn poco di pratica nell'officio fuo egli fi farà buono Scal– co , perche ogni giornotrincia& ferue quefta e quell'ai* tra Viuanda, e così verrà in cognitione delle compofi- tioni di quelle ancora idi modo che quefti due offici;, co– me fopra ho detto fono bene congiunti infieme, doue che ogni vnodi quefti potrà nelle occorrenze l'vno» & l'altro officio fare, con tutto che mai fi poffano imparare per– fettamente, tanto l'officio di Scalco, quanto quello del Trinciante»rifpettoalladiuerfitàdelli gufti,& fé il Di– fcorfo farà di qualche profitto, come credo, ogn vno fé ne vaglia,-e fiatefani. * i IN-

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