FRUGOLI - Pratica e Scalcaria - 1638 copia

A N D R E A B A I A N Î . Regales ftrucre, &partiri Regibus efcas Frugife r hie mira Frugolus arte docet. Quid mage regale eft, populo dare iura petenti, An Dominis eadem, quern dare iura vides. Eiclem. Iuftitiacftconftans fuareddere cuique voluntas. Li brain ideo , & gladium fymbola nota gcrit • Id quoque fruge lacis, fed dum tuacondcre iura, Et condire foies , gratìus ipfa facls. Iamque Aftrsra voluntas in te eft grata voluptas. Qu*metucnda forent, dukia tela moues. Illa res vibrât ; tu Regibus arma miniftras. Ergo quid hac tutrina, quid magis enfe potens ? E L O G I O I At SIC. ANTONIO fHVGOLI LVCCHtSE» L cui nobil genio alla Corte Ha moftrato viuaciflimo Ingegno Conia penna, e con l'opra. . , . . , , - Con. quella ammaeftra il Mondo nel feruìgio de Prencipi : Con quefta rubba la gratia de' maggiori Titolati : Per quella haurà l'immortalità ne* tempi futuri. Con quefta s'acquifta immortai fama nell'età prefente. Lafcia in dubbio, féfia più riguardeuole In quella, ò in quefta; O fé s'auuantaggia nel maneggar la penna nello fcriucre , 0 pure il Coltello nel trinciare • A quelli ornamenti aggiunge 1 Per altri. Cortefe affabilità, òr affabile cortefiaj Perle Humil fentimento j _ Per Dio Pia religione, e religiofa Pietd. D. AleAio Lefmo Per veridica teftimonianza della fttma, Che fa del lodato, fottoferiue volontieri.