FRUGOLI - Pratica e Scalcaria - 1638 copia
Vn foggetto cotai, dice vn'O racolo, Che merta dhabitar fui primo mobile, Oue ,ne mai fi muor ,ne s mai s'inuetcra, E far banchetti a Gioue , a Marte eccetera . Tace la lingua mia Mon che di dir le fpiaccia, Le voftre lodi, ò che mifia nemica» Ma perche il cor m'agghiaccia, Giudo timor che par che fi mi dica, Chi Frugol vuol lodar conuien che taccia : Si che tacendo honoro Voftro doppio lauoro ; Che tacendo vi lodo > Con più fublime, & honorato modo ? I N C E R TO A V T T O R E . frugoli già tu detti in luce al mondo L'opra'di Scalcaria, opra eccellente, Che chiunque girar voiefle a tondo La Terra » come il Sol continuamente > E veder quanto moftra il Mappamondo, Da vn polo all'altro, e Leuante, e Ponente , Non troueria chi mai sì ben fcriueflc, D'Arotti, di Pottaggi, e carne allcfTe. E perche le vluande , tutte quante In forma di banchetto hauci difpofte A C ™ a 7 r f ^ t b M ^ r r o ^ P X * Non fi «onana alcnn c o* «rogante, Che per trinciarle hauelTelorfcompofte5 Dunque ben fai tu che ne furti Autore, Hora a trinciarle, e far nuouo ftupore ; Chi può parlar di te fenza lodarti, Frugoli norma della Scalcaria, Ma chi a baftanza lodar mai potria, Teche del ver trinciar fai tutte l'arti; Anzi non batteria per honorarti De'Latini,e Volgar la Poefia.,; Hor vedi fé mai troppo à dir faria-i, Che non hanno vn tuo par tutte le parti. H ver che dice chi non può mentirò, Che chi fi humilia, poi fard efaltato, E chi s'clalta in ballo dee venire^. Ma oliando vn huom che merta vien lodato, Iddio ch'è giufto non Io può punire^, Cerche mai lode,e merco fu peccato.
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