GARZONI - La piazza universale - 1589

compor qualche co fa eleuata, fèguendo, come Cìelodìvofira^lte^xa,mhò rappresentato dinanzi chi più unite la uergogna de Proci di Penelope tani oc io,mentre dagli altrifi combatteua T coHume Spartano,che non lafciaua tornare i tifuor a a cafa, finche non er an giorni a qualc re, {fi perfettione; m hò dettato nella men faggio penfiero di Portio Catone, che detefla no, che negligentemente,e ociofamente ha quel di Plinio Iunior e, chefiimaua quel gio che nonfujfe ne fiudij, & nelle compofitìonì conf magnifico detto à c^lejfandro, che foleua di nonfiimaua d'haucr regnato, che egli non h fa alcuna : & cofi defio dall'emulatione dì ta partorito <vn monfiro d'ognicofa, qua!fi n vole , almeno per curiofita notabile, hora of di ZJoflra oAltez^a,pregandola a darli d'occh ciò ch'ella conofea l'abondanza delle materie (per parlar Filosoficamente alquanto) hauer Hro tale,qualgli appreßnto innanzi,come a padre, dellafiiageneratione.Con quefto le bacio la fimofruitore,^ le prego da nofiroSignorc ogn ognibene.Di Treuigi aüi V. Decembre. MT) T)i Vofira zAltezia Serenìfima Seruìtorhumilif imo Tomafo (jorifìnì »

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