GARZONI - La piazza universale - 1589
V l'V E R S A LE. S 9 di (efire;Atia madre d'Augusto, e iflrina madre ch'infegnàla Ungila Gre taàsylefighuol d'Aripithe di Scithia. T^on perdano la debita gloria quei Maestri, i quali con attioni honorate, & cofiumi ciuili hanno allevato i gioueni ottimamente fotto la difcipl'ma loro-.come Cr•affino ch'alleuò il fi– gliuolo di Marcantonio Romano ; Tbileta Coo ch'allenò Tolomeo Filadelfo; V olcacio ch'alleuò Ottavio Augurio ; Zenodoro Efefio ch'allevò i figliuoli del primo Tolomeo,con infinita moltitudine d'altri fegventi.Meritano cer– tamente fommo honore i Grammatici,perche hifignano d'ìfprimere quan– to habbiamo nell'animo conparoleproprie, come infignò Elio Meiijfo ;di fcriuerpuntatamente, come infignò Nicànore Aleffandrino,didettare epi •slole,comeinfignò Afmia Capitone; dipoetare,come infignò Ennio Gram– matico; di trouar gli Epithetti veri delle cofe, come infignò Telepho Terga menfe; di comporre Hiftork, come infegnarono oppiane AÌeffanàrino, Her odiano, <& Apollodoro Atbeniefi ; dìfar e orationi, comeinfegnòElio Treconio; di leggere,& i'ìfarre fame Lucio Cecilia Spirata, Afinio TolliO' ne ,Heracleone Egittio,&altri infiniti : & cofì quelli ch'infegnano le Iette– rete fillabefi nomifi pronomifi verbi, l'oradóni, le prepofitioni,gli averbif, Finteriett'tonije congiontionift tempi, i cafi,le fgurefi punti, &fimili altre cofe grammaticali . Ma per l'oppofito non sò che dir di buono di certi puri grammatici, ami meri pedanti, i quali stati tutto ilghrno sà le piazze, & dentro alle botteghe nel confortio de leiterati,à litigar frivolamente dicer temintttkloro, che rendon naufiaper fino ai ci/mattini, contendendo alla dijperata, con gettar la toga lab ile da parte, & con chiamare in testimonio il Dio Toliucc,& Hercole à ogni trattole typfilon, & il %.fifcriuono fola- mente nelle dimani Grecbe,ò anconelk Latine,fi t anima d'Arifiot'Uefifirì ue Sndelechìa per Delta, ò Entelechia per Tita; fi l 'H è lettera, alteramen– te nota d'afi>irxtionc;fe l'X.è neceffaria,ò nò,effendofi detto anticamente per C.&S. legs, ZT pacs, comeatteéa Quintiliano ;fieli %merita d'effer am- meffo nel concifioro delle lettere perneceffarioifi'l nome d'vthces vàficrit- to con l'X.ouer pia presto con d ue SS. fi fon tre parti dell'or atione,cioè no- me,verbo,zr congkntioni, come vogliono Aristotile, e Theodette,ò q-uat- ^nUot trovarne vogliono i St oki,fiparando gli articoli dalle congkntioni, ò mal- ^ c o d e r - te altre aggiùnte dapoi,cìoè prepofitÌMÌ,nomiappelhtivì,pronomi,partì- Arifìarco . eipìj,advsrbif,interiettioni,come han tenuto Aristarco,?? Talemotie;fci Palemon e pronomi fon quindki,come tien-prifeiano, overamente pia, cenne vogliono Piifc Diomede,®* vhoca;fie le letteres'addoppiali cornei» Cavffa con èie SS^& Diomede , in Relligio con due LL.ò fi proferifcono con vn foto, co infinite abre-ajfai fu QCa *" perlìitkfi còte fi d'acceti,dipunti^'ortographia,diprónociadilettereJtgit re,ethvmologie,analogie, precetti, regole, decUnationi, modi di fignificare, mutatìoni di cafi,varietà di tempi,di pfone, di nvrMri, ài varii impedhneti & ordini dicaffir turei -é modo che meritarne te qìlìnfipidi cotrasìiso sla- • ' ti
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