GARZONI - La piazza universale - 1589

9& , * 1 U 2 Z U • •Abbandonati, difenderei pupilli confiruaregli orfani, batter delle vedoe, darfuffidio digrammi .foUeuarglioppreffi ,afficurarei di,dareilfuo debito i c'tafcuno,fe non per le leggìhbe cpfz farebbono i gii,e gli imperi ~fen%a legge fe non latrocini] efyrejfi, alberghi à'afif ricetti ài mariuotijcggi dì rapine,habitacoli dmfidie di tradimenti diper fidie, doue lafede, doue tagiuHitia, dotte la vergogna farebbe tirann ta da, ogni banda.e diuerebbono un bcfco daladroni, & un antro da m drini da ogni parte ? (fon limperio delle le^gi,i decreti depadri vanno namiMgiuìlitia troualuogo la ragione ha lafita parte, l'innocenza èfelt ra fra gli improbi l'audacia de proterui conculcata, allapotenza de fupe bi è pollo il freno, l'humiltà depoueri è riconofeiuta, la carità è abbrac– ciata, la virtù è favorita, Ihonore è in pregio, & lafamafalifce gloriofa a cielo, cotefla è l'ornamentò di tutti i regni, ilfmgolar prefidio di tutti i s tili privilegio della fiducia, la prerogativa della fievrtà, lafalute de'dom ni]la vita delle Republiched'anima di tutta i popoli.cotefta è lap ace de f ditija difefade'miferi, l'immunità della plebe, ilnutrimento dellegenti, gaudio degli huomini, la cura de languidi, latemperie dell'aere,lafereni AnftoHic del mare, lafecondità della terra, la ulta beata, <&felice del cieìo.Ter que sto dice Aristotile^ nel terzo deUa Topicainfvalode. Iuftitia regétis ei vnlior uibdiris,quàm feruilitastempóris, folatium pauperm n hxre - dita s filiorum. Ma, per difeender particolarmente alle leggi ciuili ,ou _ Imperatork, delle quali intendiamo principalmente ragionare; queH delle ka S ? aTer . 1 m fi d l t u t t l h a m o battuto Ungine loro à questa foggia, Rcm §i «ullif P r i m o c h e d i e d e l c %g» * » Romani, le quali fvron dimandate (uriate , po ilqvalCKJvma "Pompilio compofe le leggi delle Religioni, & inflitta culto degli fdolicon maggior ueneratione'offeriianza, cheprima non e Indi Tvllio Hoftilio accrebbe le leggi %pmane ; e dopo lui Unico M & poi Tarquinio Prifco,e dopo Tullio Servilio, efinalmente Tar quinto perbo, le leggi acquali furon tutte fritte dapoi nclibri di Sesto T onde fi chiamò la ragione Tapirìana. ma difeacciati ì Regi, queste leg darono in mina, nefuronpìà curate, e il popolo Romano stette p anni quafi reggendo fi più presto per via di confuetudme ,che di le fmceffe,cbe mandarono dieci legati alle città della Grecia, cioè aUth Spartaperricever leleggidi Solbnedaeffi mai Grecinonuollero,finch non hebbergiudicati i %omani degni di qttelle.Onde mandati A ri àfRomajn vna diruta notata dal Gbiofatore *Accurfio,fopra il Dig Accurfio. al titolo De origin e imis.cbemteruennefra il Savio Greco Le pazzo Romano à cenni, doueil Greco alzò vn dito, in alt uerfi venerare un Dio filo, e il pazzo n 'alzò due infime colpo auukn naturalmente, per cattarli amenduegli occhi,penfitndo che vo fe cavarne uno a lui; doue ilfaido intefit , che voleffe denotarci U della

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