GARZONI - La piazza universale - 1589

HO IO » > i u z z u 2 *34.tfDfcefto«wo"ap8j. *> e //foide / Coàce mcfibiati nel libro del volume 9 j + che farebbono in tutto fomma ditzja 7.2)/ ' <sw/?f Aggi « /i e f anta la gloria, e iall'honore, che da tutte le bande commendate fo M.Tullio fieli orathne per Salo Cecinna dice quefle parole. Q u i iu s c i u i lecomemnendumpurae,i s vincuJ a refellirno n mod o iud'iciorurr n leu etiam vcilitatis vitaequ e communis , s»/?«rò the tutta la legge citale Baldo. 4 cowe w « torre triangolare (dice Baldo) fortificata di tre fioritimi pre– cetti, chefin quefìi,viuer hcneftamente, non nuocere alcuno,&dareilfu CIn-inp— à cìafimo. per queflo Chrifippo stoico diffe la legge àmie ejficr vna fcie P° ; r K* del giusto, & dellìngiuslo.e Ce!fi diffe, ch'era vriarte del giusto, & Papaia - buono >P er l lc / 1 m e r i t 0 v n o può dimandarfifiicerdote. e Tapiniano giurif- 10 ' confinilo la chiamò vn comune precetto, vn confitto dbuomini prude vn freno de' delinquenti,vn fijìegno della Repub. & vna mera neceflìtà per il viuer humanoda nobiltà di cuifi comprende di ozni parte. prima dal ne,perche (come dice M.Tullio nel fecondo delle leggi )è stata ritrouat la filate de' Cittadini ,'per la ficurtà delle Città, & per le quiete, e felicità di tutte le genti del mondo .fecondo dalt effetto, perche fa che iprofe fuoi leggifìi non fot fura ricchi fecondo il detto di qttei'verfi. T>at CjaleriHtopes, dat fintilo luslin'utna, Ex altjs pdeat, ex istis cottigegran Ma fiano anco per tutto riflettati,&pofìià principalgouerni delle & prouincie,de Regni, & imperi mondani; oltra hanno da 130 -p Aleflin- mlegi in fauor loro, de quali fa mentioìte sleffandro ne' <Digefli, e Lod Lo°douico M C 0 ' 3olo S n ' ino f °P ra autentica, -e il Cardinal Fiorentino detto il Zab Bologm- rella 'f°P rala 1 u a m d d l e Cementine. Terzo dall'oggetto,perche no. Hl e _ sforma l'anima nostra, eh'è ilfino oggetto, di cofiumi bonesli, 11 Zaba . Santi,come bene allega contrai Medici SndreaBarbatiabuomo perle K Andr-a tere f amo f° ' Ql iart0 dalfoggetto, battendo per foggetto la qittslìtìa, de Barbatià. 1 u a t e Affi pilotile nel quinto dell'Ethica, eh''èvna virtù che luceco* Aiiftoùìe m e lf S'ffl' 1 Diana. Quitto deltavirtù, perche ci rende vbidienti, e/o getti à Dio, fecondo quel v^rfitta del Salmo. Eteai m benedicìionern da bk legislator , ibun t de virent e in virtutem , & di più effafola illumina, & l'lustra tutto il mondo, infognando il moda di reggere,&gcuemare: perdane'Canoni,nel Trattato Depasnitenria.atf a Diìt'mtione fecon– da,'! Dottori fin chiamati raggi del Sole. Oltra di ciò fon nobili ile gisti per linfignsdel Dottoratoà lor conceffo, ch'èlabercttada Dotto- Lncca d ì re,dellaqualedice Luccadi Tenna,che l'ammiraglio del l ^gnodiSi Penna. alia è adornato ancor effo ; l'anello in dito, il fegno che fi congionge la faenza veramente ; la Zona doro in figno che fi cinge dì ne, la toga virile in figno che vuol viuerequietamente, &• dahuomo pofito.\Jil.i con unte lodi, & bonari stanno delle ignominie a perche , quanto alle leggi loro, n on tutti l'hanno abbru

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=