GARZONI - La piazza universale - 1589

V N 1 r £ i\S \A LE. ili Fanno fegue'ntefarà fette,& fìc de fingu li s.L'Epatta non è altro che un Hit tnero d'vnàeci giorni perche nell'anno communi Colare U Luna fa dodici co g'iontioni col Sole, &foprauan %ano vndecigiomi della ter%adecima, & q - Hi vndeci foprauan%ati fiono l'Sppattafil cui ordine procede cofi. Nell'anno 1 5 68 .L'Eppatta èuno,nelfieguenttvanno al numero dell'vno della Eppatta precedente aggiogedo vndeci farai'Eppat ta 23 .il quarto anno aggiongedo al 2 3 .vndeci t rifitttarà il numero di 2 4. i quali fuperano vna luna dai quali tolti,e leuati trenta rimangono quattro d'Eppatta,& cosìjempre procede do co l'vndeci fi trouarà l'Eppatta dell'anno feguete.Qupsla Sppatta dunq- (come fi vede ) non è altro che vn numero variabile conceffo all' anno ,per trottare ogni giorno quanti di habbia la Luna. Ethaidaauuertire, che in quell'anno che Isppattafarà 19. allhorafollmente s'aggionge dodici di mo– do che rimanga l'Eppatta vndeci'. il T^ouilunio poifi troua per l'Eppatti Regola così,che trouato il numero de!tEppatta,feaqucslaaggiongimclxfiuamen- ^ i ( ^ o u l te il numero delle Klende dei me fi che fon trafeorfi, & produttoque- n fio numero, lo leui dal trenta, flibito ti resta il numero del giorno, nel qua– le fi fiala congiontione de'luminari. Ma fe tal numero prodotto eccedeài trenta allhora leuail trenta da quello, & quello che rimane leualo di nua- HO dal trenta, & fubito ti refulta ilgiorno del Kfouilunio. <& di questa co- fa pongo tale eff empio. 2^el mefe dì Gettar 0 i^ó^in talamo il ramerò, dell'Spdatta è 2 5, a quefii aggiongo vndeci,per il numero delle ~Klede di un decimefi trafeorfi epaffati,& cofifò uno aggregato di trentafei,da quah le mtrenta,&a mi reflanfeifiquati finalmcte detratti dal treta,mi rima vin- R e C T O j a -^ Ìiqua-ttro,&cofipronontioilT^ouiluniofarfiallodi Genaro i$-6$.& trouar eofì del resto. Ma per trouar quanti giorni ha h Luna aggiongial numero quati gior dell' Eppatta dell'anno correte tati giorni quato so le kledene imefiprece nihala deti,dalle kledé di Mario fino al mefe,di cui fi ricerca il numero de'giorni na " e'ha la Lunai& dipoi- aggiongan tanti numeri,quali fono i gior ni dell 'iflef fio mefie,&computati tuttiinumeriinfieme fi trouarà quanti giorni ha la Luna in ql mefe. Et fe il numero aggregato dai fiopradetti fuperaff: il tren– ta gettato via il trenta, quelli che aitavano fono i giorni della Luna. Ma in che modo fi troui bora la Tafica, e tutte lefeste mobili, fi può uedere tanto Tropofitionetrigefìma quarta) pofiero fuori tre klenduri]dhterfi tem- ftofuorai pi,& lo proua per auttorità di Macrohio nel primo de Satunarlì,&ài So- R o m a w » lino nellib.Dt rnirabilibu s mund.llprimofà meffofuori da Romuloqual y . ^ . eompì Canno con 304. giorni fecondo i predetti autieri, & nelfiio klenda n e ,j 6 i]. aa rìonoferiffe dieci mefi. Et aquesìopropofito dice Macrohio ehe l'anno fk n 0 p re f S o . Sabileftìlamenteprejfo àgli EgmijjnapreffoaU'altre gott i fit molto ita- adiuerfi. .

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