GARZONI - La piazza universale - 1589

V N I V E i\S A L E. 13 7 riof o vnabell a Queltione,cioè,fe il corp o fauolof o cóueneuolmente fi deu e sd o , prar e per imprefa.E t io voloncier i addurre i le ragion i addocte,s'i o fapeff i di far piacer e a tutt e le parti . D E ' N O D A R I. Difc.x . officio, onero l .i profeffìone de'Modari è cofx degna., & hono- ' reuole infe sieffa,corn c fi trj.be dal Codice, net lib ro duo.de- cimo,alTitolo de Primicerio ; & come attera Cpiifielmole Gugliel– mo utile Dottor Francefili tibro tcr%o deféìWy&J*' Jjjjj J giufiitia allegando quell'aureafcnten-zadeUEcdcfia^ho à propofito defi. In Manu Dei potefta s homini s ed:, Se lupe r facie m icrìbx im- pone t honore m - perche ilNodaroèperfina publica, &l ufficio m Giudice ftnxa la per fona fua non può commodamente efftr citar fi. Eglino fon fra leggisli ( come dicono Giouanni de platea, & Orlandino nella fua fomma)conpiuuocaboliaddimxndati, cioè Tatari] dal notare che fanno Q^JJ^ le chili attioni-.Tabelliones, perche anticamente fi fileua fcrìuere incer– te tamle di legno: Scrineartj, per che gli inslromenti fritti da loro fon fo- liticcriporfi' dentro nefrigni: librari;, perche l'ufficio loro èdilibrare, & pefare i negoaj, éhe paffan per le lor mani, giustamente, & fedelmen– te ìfcribi dallo feiuer eh'effi fanno con quella pennaruola fempre à canto, che famiglia alla tasta d'un Cirugico,laqual fyiaceua tanto à Ad. Filippo da Horiuolo mio benemerito precettore, ch'età vno vrgenteflimolo a tut talafcuola didinentar valent'huominì à difpetto del mondo, altri gli chtA mano ProthocoU, altri feruipublici,& altri forfè più giufl amente Grar phiarij, perche fon di quella fetta che porta l'arma de Raponi continua– mente per infc^na. San però commendati da vdalrico Zafio, nel Digefto, v«hlnco al Titolo de origin e iuris, ^ da molti, altri Dottori, quando in lor fi ZzCio. . ritrovano le conditioni debite a fimile ufficio ,ilquale mn è di poco mo– mento, & confideratiane à chi ben lo guarda & rimira. Debbono effere consittuiti per podestà Pontificia, ò imperiale immediata, 0 deriuata da loro; effer liberi, & non firui; legitimi,& non bastardi, afiretti dalgiura- mento,& non eletti per fciocchei^a, come dice Agostino d'Ancona nel li Jj^ bro della potiftà EcclefìaUka; doue che l'Hofticnfe tiene, che per fiopri- L > Ho fl. i re la lorfedele effectttione,han dagìurar fii cofe ; cioè che delle cefi che f e . udiranno, ò che vedranno, ò che ricercati f aranno, faranno l'instr omento da perfine reali, finza falfità alcuna dentro: che terranfecrete le cofe che glifarancommeffe:cbefopranc(fun contratto vfurario faranno inslro- mento alcuno fiàentemente: chef rogar anno volonticri d'ogni insìremen- to chefia per far fi: che far an fedeli in ogni cofiaà coloro chefi fidati di Lo– ro: & finalmente che far an l'ufficio loro con buona confcien%a, rimoffo ognifiofpetto d'odio, oliuore,ò parzialità, ò timore, 0 affetto particola- - r e

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