GARZONI - La piazza universale - 1589
M 2 3 * I . v i Z 2 U celientl,& pretiofie?Aduque l'Alchimia per varie prone fi dimostra effer vi? art e non meno vera, chemiracolofia, & quindi vergiamo tanti libri, ti auttoritrattardiqttefla prcfeffione,come Rofrao,Alchindo,Morieno,Cjil grfide ,c !rriRoforo,Geber,Thagora,Raimondo, ^rnaldo,Auicena,Albtr to Mxgno,Arisìotile,il Vantheo,!' Augurello, Gli enigmi d'ArisleoJa tur– ba de Filofofìflaprattica di Maridprofeteffaàl libro delle tre parole, i fiere ti di Calido figliuol di larico. l'Allegoria di Merlino, De fecrer o lapidis, Racaidito d e materi a kpidis/emit.ifemir^Cando r bucina? , correc fautoru,e t Aurora coniurgens.c o altri infiniti e Fiapati,eficritti à mano, ma con tutto ciò ilfine di questa ficaia riefee in molti fiuoi profefforì tato fero, & calamitofo, che tutta lagloria fuapar che trapaffi come ombra, fumo,òfitfio leggerìffimo,restado ognifiofìanza annihilata, & gli accidenti de'penfieri^efiderij,- & speranze nelle menti loro più viui,&più vigoro chefuffer mai : Questa è la vita dell'Alchimista mostrano propriamente, il pafieerfi esteriormente di fumo, di caldo,di fudore,W interiormente ranze,promefifz, e vanità. La bar fa loro par che fu fatta di pelle del Cam leote,pche non s'empie d'altra cofa,che d'aria, & di veto. Vero non è m Giouanni uiglia,fe Giouani xxij.Tapain quella fua eHrauagate coirà l'Alchimia, gli X Deme - chtam ' x P 0 ' ter ' l >& miferi,metre c i i ^Spód e nt q u a s ró exhibentdiuitias trio Falci F u P e i ' e s Alchimifta*.E Demetrio Falereo trattadcgli da imprudeti,& in reo. felici, dice degli ifieffi. Qnod capiendii illis erar,minime ccx-perut,ami ferunt quod poffidebar,2\(o« fipoffono raccontare le fatiche,ifieti,le vi gilie,le comprese veditefi pegni,gli imprestiti, lefipefiedifordinate, & est me con lamifirìa, & calamìtà,ehelorfiuccede infine,quado firacchi datan te proue,&i7perìenze vane fi vedono con le mani vuote ridotti ali'vltim efiermhio della robba,<& dell'hauere, et sforzati àgridar co quel ver f SalmOjAd nihil u ad nihil u redatu s fum,qui a nefciui.S i eofiumano feri vanamete in cercar tutto il dì ricette, libri, efecreti, dadofi à capir cogelar Mercurio col Capello, con l'herba Thora,con la cicuta, con la Lu– naria maggiorerò l'vrina, con lafeccia di putto roffo labicata,con la polue re d'alocco,con l'infufione d'Oppio,con l'Arfonico,col fidnitrio, colfilgem ma,colgraffo del rcfi>o;efinalmete questo paz&o volatile piglia vnfalto,e quafi per arte di negromatiadaficia i crofoli vuoti à vn trattoj liquori bol ' dentro pcriraj fiali strider p rabbiafie poluerifirepitar per furore, ei tna stri brauar fra loro efìremamente p vergogna, et confufione.ScolapaZ^a, bottega injana, officina di materia più che difiapieza ripiena. Qui s'infegna di gettar via li robba, di perder il tempo, di stentar la vitali p riuarfi d lafama,di acquistar nome plebeo, di gabbar leperfione,di far moneta Rodiano. c di prouare vn giorno vn laccio doro,che paffi per arte del boia alla ca Alfidìo ' la 'Q' 1 s '' m P ara ytdlapratticafurfantefica di Rodiano,& T^fino,di Tur- Gioannic Af^dio, & Gioanniecio datafiolamente in figure, caratteri, linee, m cio . tafore, note,punti, profetie,fimilitHdmi,fmcope,fynommi, enigmi, che Inter-
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