GARZONI - La piazza universale - 1589

Herod o to. iHerofìJo. Theofra - fio. M. Varrò ne. tri morbficìepeUit.tf Herodoto auttore dell'introduttorio Medic mi tal ietto con cotefleparole. In vniue t su aberrar , qui medicin a efl e fciétiaprafdicat,quaobré medicin a ars merit o dicei.Herofilo pero, qn affi:gna la definitone di qlle manifefiamete la chiama [cieza ,doue dice. cticina é friéda (àlubriu et in falli briu & neutro i u.Ma lafiìado da parte Ma dìfiuta al modo del mìo di/correre poco atta,et accocia,e[sedo tratta benijfimo dal (àrdano nelprimo lib.dclle cotradìttioni de' Medici, ftcoegiu dico efierfipcrfi.ua qll'altra fi il Medico fila tato hcmreuole, che preceda leggiììoàl chefuco motto faceto ma però mordace affai ben chiarito da qi podeflà Venetiana^he in una fimil cotefia diede lafintela in queila foggia, che Li p cedenza fi determini fra loro a qllagm/a che vano il ladro, e i ma goldòffipedofi che illadro và dinàzj el manigoldo dietrofto fportgola Me- diària pfaenza vtiliffmafopra ogn'altra ccfit,come la ulta [aiutifera fipre pone a tutte le cofi tmiuerfalmete di qsla mòdo. Checofa vaglion le riche zegli agije comodità ipiacerle delitie gli imperi a uno che tutto il dì stia infermo ì lettole quindimouere jìpoffakbc pace, che coteto ,che alleg Za è lafua,giacedo in cotinuo laguore,efoffredo un mar di pene nell 'acerb malattia che l'aggraua,e lo molesta a tutteThore? qual [or te di quiete, qua fpecie di itero rìpofo può egli hauere,fe dalia maàiu'ma del medico no uie f [orte curato,et nella pristina[ita finità felicemete reflittdtoÌNÓ è qsla l'au rea dificiplma cheprefta agli infermi H>eraza> et cofilationef che[caccia' l tedio,la noia e il diflurbo della metthhe mitiga i dolori,chefrena tango fei che toglie la dityeratione t che tendi ramaxìco? chefera ipaffi alla morte? che induce l'aliegrezzadellanimo che raffereitaiffitrtiàherificra la mite che rattiita i peficri quafi morti, e difierati affatto ìfi la felicità dEpicuro dAr,slippo,diSo[ocle,dArifieffeno haueua lafitafede nelpiacere dell' ani mo,et delcorpo,et forfè co ragia no di[diceuolc,come no farà infelice e sfo tunato in tutto colui chegiace infermale come no fia modanamet efelic mille uolte qgli, a cui la medicina habbia cocejfo una uita[oaue,et un fiato fin alla morte lieto e tràqtàllo come fi deue Felice theforo e qlla cheprefi medico ,che ogni Signore ,et Trecipe antepone seza dubbio aifirigni do che nell'erario p molti fecali tie ripoflo,et no può arpretiarfi co cefi equ lete,auazcido la uita tutti i bcnìeilerni,che lafortuna e il modo poffano re aWhuomo.Oltra di ciò la Medicina èfondata fopra la Logica, p il dificor- fi ragioneuole fopra la "Rfettoricafilche dimofirala dolce pfiafiua del Me dico alle potioni dell'istejfa natura odiate et abborite.fipfa l' Aritmetica col numerar l 'hore,e i momenti delle febrijbe uegono all'infermo fopr Mufìca efiedo cheTheofraflo ferine co lamufica fanarfilafiiatica e Ma Fanone dice co l'ilìeffa guarirfi la podagra fopra la geometria mtfurado polfi degl'amalati,comefan tntt'i Medici fopra l 'Afirologia,tenedo c ratione delle lune,e de'tepi buoni e cattiui dafalaffare ,et da dar le m e co lifteffa Theologia tie ancofamigliarità ,pche il medico e obligato ri dar

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