GARZONI - La piazza universale - 1589

per fkifqeratóiet vóBronani?imamìlle-vòlte fyù rimarrei fodisfatto > fe vai dai villo affètto Chrìsììano rapito » facefìhqkellafantavmonedla fè nastra * chementa. la Hedentione di quel Signore, che piccato dalle •yif'cere Rebree,pe4-voi fuemfcereparticolari'fati"ceratamente morfe~ Deh che vigioua,Caro MC^Abramo » l'effe* voi nobile , per quanto con porta la mi fera condìtione della vofìra gente ; nato di patria Illufire,fi co– me è la Città di Mantoa progenitrice d'huominìfegnaiatialmondoidifci- ; plinatoptt la natyua cura di parenti al par d'ogn'dirofoggetio politico »> & ciuile i commodo quanto a i beni di fortuna, che parte, dal padre lafci ti, s parte dalle vosìrevirtù felicemente guadagnato hauete, ricca d'ingegno,copiofo digìudicio * abaniante'diprudenza,nobilitato di co– stumi j adorno di geniilìffime maniere, amato più da' Cbrifliani » che non- merita l'odio fa nome della, uoftra natione ,fe con tutto quefìofra fi dijfrer- fa gente ,l'anima vofìra errante, & vagabonda ,fmarrita la via della fa– llite , carne in cieco laberìnto aggirandofi, è per reSìare in perpetue tene ire eternamente fcpolta i Fot fate efferefìo torto à quella clero, honorata e'hauete, laqualnon ha: fimilitudinealcuna d'Hebreo, à rifiutar la nobi- lijfvma legge de" Chriftiani, & voler piùprefìo tra viliffmi vajfalli perf r aerare indegno feruitore, che tra Signori & Caualieri ChriSlianì appare xtvn "Prencipe,. come farefiifra noi tenuto, & riceuuto. Ma,fepur tan ta vi piace lo fiato burnite & baffo » che diff>regiate lagranàeyga,&pom pafignorile della Chrifiìana corte , & godiate del nome dì feruitorey&' garzone, iav'offerifcovnpresagio dinanzi ,che\amando queSìo nome-i» fpero chela diurna gratia debba operare vn giorno , che voi lo poffediate conueneuolmeìite,trouadouìregenerato in ChriìloSignor noSìroper opra delGsr%_oni. Magnando fia quelgiorno,che-la Chiefa noSira trionfi dì queftofuc terribile auuerfario, & che ìfhcrofantìaltari ChriSiiani ffarfì di gigli s & amaranti, ridano di 'dotceigg, vedendo offerto il fuperbo L ne qual vìttima manfueta al pio lauacro di Chrifto ( T^on uigiouarà (cre- Alludefi dete a me M.^Abramo tarijjimo )l'hauer digiouenetto imparato perfet- alla Difa tamsnte l'arte dello fchermìre /&• (otto diligenti maeffriappr efo i punt plina,ch e da ripagami, & offender (come più volte honoratamente ui e fuccefio l>er ofti gl'lfàriilcì mitri,che contrala croce di quelgrande FIebreo,che moven- jmpli-ò' 1 " fa dììiife ditelo del tempio le pietre, aperfe i fepoìchri, ecclifio i da gLue- lumi del cielo * ottenebrò la luce, eilluminò la notte ,non-potete hauer netto . commodo riparo nefchermoychealfinbifógnari, che tutto placido, & benigno » deposta laferocia di quel crudo fangue ììebraìco- ,iìappr e fintia te ai piedi fuoichiedendo face r dimandando uenia, e£- fuppticheuolmert ti dicendo. Miferere mei Domine fili Dami. Habbiamo tàfh altri Leo– ni ferocifJìm x cbe ruggivano per la forefia> altre Tigri, & Tanthere piene dinfolita fitrtK&a > finalmente domarfi } & uenir con piactuol Un-

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