GARZONI - La piazza universale - 1589
! rito Santo?non la Mediamo nói compagna della Tbeologia,& della Filojofia morale? la ondo Cjrego netprohemio delle fue^Dec: retali epistole, dice, che queste [acre leggi fon fatte affine , che l'huomo honeflamente viua^dtrui no , offenda,® a ciafcuno ciòcche di ragione [egli conuiene, render debba nelle quéi parole i tre ordini della morale Filofofia e^preffamente fi contengono. - Ma chi vuol nedere pia dijfufamente le conditioni ìodeuoli, & honorate di quefla fetenza, legga il Difcorfo affai compito di Frate Antonio Vagoni ^ n J 0 n ^ •Venetìano, dal qudle hò tratto io come vn compendio,® ima fomma delle ^f™^ fite lodi, fervendomi ancora d'altri auttoripià fàmoft, fecondo iufanza de?- ^ communi fcrittorì,ndle materie occorrenti daifflicare. Et chivuole de'fa evi Condivi aifcorrer più alla lunga, non fi parta da Giouanni-di Torre Cremata Dottore fkmofiffimo, il quale adduce intorno a cotefìa facoltà bel Ufjìnti dubbi},® motiui,quali alla forma de miei difeorfi non fon così con– formi, come altri vorrebbe. &vegga particolarmente la fomma defacro- fanti Condlvj,composta da Fra Bartolomeo (arronzatila domina di quel F.Bartolo li moltogiousHole, e r commoda, fecondo ilgiudiào di tutti i fuoi profeffo- me o r i. Fior tanto baiti intorno a questo fioggetto de'Canoni, de foncify, ® del r le Somme. Armotation e fopra il xviij . Difc . , Sémono sómaméte pe r tener e à ment e la ragion e Canonic a le TauoIe,ouer o Introduttion i della legg e Canonic a modernaméte poll e i n luc e da Giulio Ce - fare Tinto. Per la materi a de'Cócilij uedaf i il Trattat o d i Giacob o Naclat o Vefcou o d i Chioggia. A n decreta , Actacfu e Generali s Concili) exigatneceffari o confirm a tioné Papa;,i!qual e dic e molt e brll e coleàpropolìto.Et coli i l titol o tngefim o prim o de l Cópendia deli e difput e fopr a gli error i moderni,compoit o da GiouS ni Bunderi»,e ftampato i n Parigi. E t alcuni breu i Annotation i d i D . Raffael e da Com o Canonic o Regelar e Lat . della poterl a del Concilio, raccolteinv n tuo libro intitulat o Mallens Hjereticorum . D E N O E I L I S T I , O V E R O Gentilhuomini . Difc . xix . < Aran chiariti pur p questo mio difcorfo molte mecanìd dhog gidì,che per hauer quattro bezzi da (pender e in borfia, ®per vestir con la ber etto a tozzo , amano tanto fiffamente defi- , fier chiamati col nome di Signori, ® fanno dzlnobuiìta tan- toaltaperta, che tutta la Città non hà altro che dire, fenondi loro, re– citando gli aiti facbini, ipadri brentadori, i fratelli z ^ffi, le fior elle meretrici, le madre ruffiane,etutta la progenie antecedente imbrattata di ladro, inforcata doglio, infangata di letame, impegolata di pece greca, i 4 in
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