GARZONI - La piazza universale - 1589

* ?Ì 1 V E *K$ A L E. IÓ > ma acquistatagli macello di tantamente. Ornilo vocabolo dì nobile ancora ( come ben nota il Budeo fipra le Pandette ) s'accomoda con'li Bu quel di Gentiluomo, & fra Signori venetiani in Italia , chi è gentil, buomo, è anco nobile, & così per il contrario, benché più Fpeffo ami?- no deffer chiamati nobili che gentilhuomini, fi come per loppofìto in Tran eia iTfybUi amano deffer detti più presto Cjentilbuomini, che Tubili, main effetto finlifteffo , perche Gentìlhuomo ( come dice Cicerone ^ Cicer nellaTopica, & Ho etio ancora) er ano detti quelli appreffo a Ternani oei che fraloro eran di parinome, che erano nati di p erfone ingenue, &cbe non bamuanohauuto alcuno de maggiori, chaueffe fieruits vilmente^ „ & che erano rimafi nella famiglia propria, come i Bruti, i Scipioni, i Fabif, gli Marcelli, & bora gli Or fini, gli Colonne fi, gliFarnefi, gli SaueUi, iCefarini, & altriinfiniti, & preffo ai Galli famofi,i vde- sijttegij i Borboni, quei della Tramoglia, i Vindotinif, & filmili, che fkrebbono vn catalogotroppo grande anominargli tutti. Tliuide il fh- mffo Bartolo in Li. Co l . 7 . C . Dedignicatibus , tutta la nobiltà in tre fiecìe, dicendo, che vnafì chiama nobiltà Tbeologica, onero fopra natura– le, la feconda naturale, la ter%a politica, la nobiltà Tbeologica, ouero fo- pranaturale è conferita alibuomo dal fupremo Prencipe delmondo,mem tre egli fi troua nello slato di virtù col me'zo della gratia fua,chc fàgrata -t la perfiona a fina diuina maestà, & queno fìproua per le paroledel primo de'Re d capo fecondo doue è fcrttto . Qaicunqu e Iionorificaueri t nie , glorifican o eum ; qu i aute m contempterin t me,eruntignobiles . & fbggionge Bartolo T che cotalì nobili non fi ponno conofeer e perfetta– mente, fi non per reuelatione , effendo fritto nelt Ecclefiafiico al deci- mo.-NeCcit hom o vtrumamore,anodi o dignu s üt.La qualdottrina tut. tacaua egli das. Bonauentura, ® da S.Thomafiallegati do effo ; come anco Buono de Cortile nel trattato. D e nobilitate , adduceil Maeftro delle fentenxe, nel fecondo .. L'altra nobiltà,che detta naturale, fi può fecon– do il detto Bartolo confiderare in dui modi, prima come comenìente_j anco a gli animdiirt aiionali, & in quefto modo fon detti nobili, fecondo la bontà dell'oper'ationi,per che nella medefima specie dvcelli verbi gra– tta fi vedranno de uni nobili, & ignobili, come effemplifica Bartolo- nel trattato de• Falcone, che uno è'delio gentde,edomestico,®"l altro fiel- Qj^^obì - «aggio, e villano , & il medefima -testifica Giacobino da S, Giorgio nella n o da Sa» fina inueflitura Feudale nel verbo. E t cu m Venationibtis . Così liß>e^ Giorgio» rienxacìdimoflranécani, che uno è chiamato cagnino gentile, & l'altro> mastino. "Z^jdfecondo modo fi confiderà la nobiltà naturale fecondoche cade ne gli buommh&althorafideue intendere quefia meenaturde, cioè, m distinta per ragione naturde, & dì cotesto, tratta il Filo fifa nelprmo. dell'Ethìca al capo quarto,doue dice\,cbe,Nìhì\ aliu d qua m viitus , et ma «criadeterminant i feruunije t nberum^iobdes. , et ignobiles . Et que– sto

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