GARZONI - La piazza universale - 1589
gua a lambir leguancie di quesla immaculata ft>o[adì Cbrifìo:però ci confi diamo che il no\iro M.Ahramo,porgendo gli elfi, et rendendo lo fiocco un giotnojiuentarà prigione di Chriflo, & allherafi uedrà quanto più forte a q u d fe _ crct o rru - fia la carcere del Signor del Cielo,cbe quelle de'Signori terrcni,dalie quali con tanta. facilità,rompendo i ferri,[pelando le porte, dijjerrando i gan rabiie, eh gheri , sboccando iparieti, & portando uìa cathtne, 0- ceppi, ui libera- kà,<h 1 te a uoslropiacere, che qua ftarete chiufo in fempitemo ,ne il cuflodt fi ^ 5 partirà da uoi, ne potrete con terrena inuentione fcampar da'juoi ceppi 0 g n j _ r j amorofi, da' qùalìftretto, & comprejfo uiucrete eternamente in grembo g!ca;e,b d'amore. Quefìo ui farà bene, M. ^Àbramo Canffmo, altro acquilo-, chefomf che quello di tanti Trencipi Cbriliiani, che feruito bacete con tanta uo- ^™^* m Slra riputazione, perche nella corte di ChriHo Signor nofiro chiferue con u miibilì, una mano èferuito condue, & la mercedeb ampia,la gratitudine nobile, &per u i premii riccbifjimi ,i doni fplendidiffimi ,la remuneratìone efirema per j i r ^ t a ' e c l'infinita liberalità di quefìo cortefiffimo Signore. Ecco che uoi hauete mvdabc- feruito molti princìpi,& bora feruite l'jLlteyga di Ferrara , da' quali tut ne , com ti io so , che ui chiamate delle uoflre fatiche , & della uofirc feruità copio nell a h famente remunerato : ma all'ultimo fe quesli Trencipi Cbriliiani, gli qua U l t ? a PP 3 lifan profeffione d'ejfer uaffalli,&feruitori del Signore, ch'io ui propon- diffJai go,fi fon portati uerfo di uoi tanto honoratamente,che mai la lingua uefira se. è fianca di celebrar l'immenfa cortefia de' petti lorcquanto più largarne» te,& con che affluenza maggiore credete douer piouere in uoi le gratie di colui , cb'è fitpremo Monarca di tutte le gratie » & cortefie ì Deh non ponete tanto indugio alla pia uocatione del Signore,che con uoce gagliarda ui chiama fotto ilfacrofanto ueffillo della fua croct,ma con l'af– fetto ai fio de fio conforme,correte nell'amate braccia, affidatevi nel pie- tofo feno di quello,afficurateui nelle mani d'uno deluoflt o fangue,uoflro da mefitico uofiro amico,vofiro fratello,e padre uofiro, che dipaterno amore àccefofoauemente intuona all'orecchie uoflre. Tfon fum mifius nifi ad oues » qua perierunt domus Ifrael. E quando fi farà quefio paffaggio del mar roffo alla terra fluente dilatte ,& mele ì quando fi lafciarà quefio. farina £Egitto,per ilpane gufiabile dì quello, che grida l Ego fum panis uiuus y qui de costo defeendit. quando s'ucciderà l*>Amorreò,e il Cananeo, che tengono occupata la terra dell'anima uofira,& in miferaferuitùin- ^ " ^ felicemente deprefla ? Deh Caro M„Abramo,uoì che illustrato delle Me acciari caniebe fetenze, fabricate ponti da. efpugnare all'imprcuifo qual fi uo- «ielle Me glia attafoffadi muraglia ; barchette cheridotte in picciolo fa [ciò, produ- c a n i c f l c > cono fomiglianti effetti a quefto,& altri afai marauigliofi, fcale ingegne- jf efl^n noli da falire in un tratto con alta ftereteiga fin sii la torre dì Babele; rabiime trinciereincognite, che confammo flupore,faluano all'imprcuifo gli effer tefi n citi intieri defoidatisper che con quelguflo, & diletto, e'hà un Tittore in
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