GARZONI - La piazza universale - 1589

r J \ I V E R s A L E . i 7 r fe fleffofamofo,cheper uiadefuoi maggiori.però diceva Cicerone cotra Sai Cicero /«frio.Ego.meis maioribu s viranemealuxi , t u tui s prob o es,e c igno- - minia:. Et Mario preffo aa Sdluflio, diffenellafua oratione. Mi hi ex vii- tut e nobilita s cxpk.Quindi Seneca nell epistola quadragefima quarta dìf Sen fe. Animus altu s nobile m facit,no n atnu m plenu m fumofi s imagini - bus,Co s tutto ciò Battifla Mantovano dice,che Magnimi ef t virturisadi u mentu m clari s ortiim ell e parentibus . Cofifu eccitato Aleffandro, dalla M ? a virtù di Filippo fio padreftl minor Scipione dal primo.Ottaviano daGiulio (fefxrt•,PirrodalpadreAchille.OnieCiceronenefiuoioffidj/agioneuol- Ciceroa e mente diffe.Optimà hseredita s a patribu s traditurliberiSjOmmq, - patr i moni o praritantior , gloria uirtuti s reru m geftarum . (olqualconcorda quel detto di "Platone. Gloria parérum narisjef t pneclatu s magnificufq, - Plat thefaurus . "Però ben firiffe a questo propofìto il Fausto Poeta regio. Ed aìiquìd clarm magnar um splendor auorum. Fauflo. fllud poileritO'S ..imula calcar habet. Et per questo Valeri) Maffimo nel fecondo libro al capo Deinftitutis, . riferifce effer flato uno ìnflituto egregio prejfo a gli antkbi,chcne'loro con utili più vecchi- contattano al fuono d -Ila lira l'opere egregie, ® famofe,ac cloche igioueni s'eccitajfera al limitazione di quelle,&prendejfero animo di feguìr l'orme fignalate d'huominiper virtù chiari,®-illustri. Quinci Aleffandro pian fe alla famo fa tomba dd fiero Achille, pcnfmdo più dia gloria di quelfamofo duce, che die lodi d'Hamero tromba gtenofa delfino, gloriofo nome.Cefare poi uedendo limagìne del gioitene Akffandro,fi dol- fi fieramente,® fi rammaricò fra fe.Ttejfo,cbe in tale età non haveffeope- £ e o n a r rato ancoraimprefia limile al ualor di quello J'hemislocle Atbeniefi diffe aretino che i trofei d i \dikiade non lo lafiiavan prendere nefiomiù,ne qtùete.Lenar do t ^frecino in uno opvfculo degli atti de'fuoi tempi, confeffit, chea rimi– rar nd letta limagine delpetrarcasaccefedì mirabU desiderio , &arfie d'inestimabil fette delle difiipline Immane. Per qvefio il padre Enea preffo aVirgilio incitali figlinolo Afianìo alla virtù conleffempiofuondlefe- virgiliot guenti parole. '• Difiepuer uirtutcmexmejverumijJaborem- Elpater Aeneas,®- avunculvs exdtet Heclor. Et Melijfa prejfo all'Ariosto fi sforza di fare arroffir Ruggiero prefo,eca l'Ario ptiuato dall'amor d' .Alcina con leffempio d'huomini Ulvflri, aktndo. Quello è ben neramente alto principio. Ondefipmfj>erar,chetufiapreflo, A farti vno Ak(fandto,un Giulìo,un Scipio. (hi patea,o'me, di te mai creder quella? felibri de' Macbabé parimente quel gloriofo Mathathk propugnaior 7 delle paterne leggi propofe a'figli fuoi nelmorire leffempio della uirtù doloro ALiàantichiidicendo. Ofilij. ajmulatore s elrotelegis,&dat e Mariiabci Anùm

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