GARZONI - La piazza universale - 1589

V '. 2\£ / V E K S A L E. 17} . ® de'fidi jeguacì. Mà chi vuol veder dì quella nobiltà atratta da pdecejfo Rod io dt ricofiepiu copite,veda il cipclanelfuo trattatole Imperator e milita C o r t e - eligédo. Seco'darlame'te la nobiltà deriua dalia fiapieza della perfina,efise - j ^ o " dofirittonellafapiezaalfettimo.Oìbusnobilib^ l i II C i - tia,® ne'Prouerbij all'ottauo.Mdìor ci\ fapiétia cucdi s opib.pre - polla. ciofiffimis.ér nell'Ecclefiaflico al nono . Melior eli fapienti a qua m atm a bellica, la euìpreciofità viene egregiamete decritta da Giouanni de Montelono nelfino Promptuario di leggeri verbo, Sapientia. Terzo la nobiltà ft, caua dalla ficienza,pcrò dice vn teslo di legge nel fedice, che Me Giou rituicientixciuilisiui-isipiò iur e redditpent u nobiliffimum. de Mont e Quindi vlpiano è chiamato nobile,iz.§.fÌ. excufat . turoris . & fu anca l o n o • chiamato ClanffimusJ.Cuftodias.f f de pubhci s iudicijs. & il Dot tar Felino con Angelo da Perugia, nonfi dilongando dal detto di Caff.oda- F e j i n o ro nella nona epistola,® di Roderico nelfuo speculo di iuta alprimo libro, R 0 d e rico, tiene che Soh litteratur a nobilemfacit . benché Bartolo in 1. Iudi- ces.C.dedigni.e ^ cynodapisloia ind.l.Prouidendù. ® Aleffandro Cyn o da. nel configlio nonagefmo quarto,parcbe tengano chefienon è accompagna- P u ì ou •• ta dal dottor ato,ouero da qua! che degno offcio,un perito di legge non. fu altrimenti nobile. Però lafienza conferifie la nobiltà dell'animo,& il dot foratone conferi/ce un'altra,ch'è detta politica,® ciuile.Oltra di ciòla no bitta fi ca ufa dalgiudi .eh ne fori, ò.palagi di ragione,perche i Giudici fin no bilicome dice'Bartolo,in l.Iudice s C.dedignitatibus . Tcgono ancora, tuttii leggifiilanabiltà caufarfidal dottorato, come Alef]andrò nel confi– glio quinto decimcFelino netta Rubrica de MagiHris, e l'Aretine, e Giaco G ; 3 c o b o lo Bonaudicon akriinfinìtinécommenti,eGhiofi loro.Dìpiùper ciafi B OMW^ T' »a uirtùìndifferentemente fi tiene cagionarfilanobiltà » Onde Ovidio nel primo-libro de pento dice., - Noncenjks,necopes;,nec claèmnomenauorum, • Ouidio. Sed probità*? magnos, ìngeniumq, fatiti Et( come dice Baldoi ni. a.C. d e c omme r .&r n e r c a .^ Qtn'cunqueefl: •virtucepra:dÌms y eftnobiliS:C&i CHofiienfe nella fita fommadue-, che Nó genu s nobili rat hominem , fed vi rrutes. Però Luca di penna Giuri}' j$ _ confitto,difendendo la. nobUtà,diffe. Nobilita s nihilaliud eli qu am ha- l'Hoftie» bitus,operatioqjvirtutisi n bomine . Lanobiltàparimente fitcaufiaper- ft.. qualunque dignità,ondeBartolo ini. i . C . de dignitatibus, dice,che D i - gnit?ì,& nobilita s fun t ìàtm^® Giacobo de Arena tiene quefio,chc eia fiuno,chemancadì dignità è plebeo,®" colui eh'è poflo m dignità., cejfa £ t t c a i l d'effe* plebeo^® ciò fi proua ; in I ne quis.C. u t nem o priuatus . & quan- teunopoffède dignità maggiore,come deffer Prefidente, Signor di Cafiel- Q-. 2Co B,Conte^iarchefiyBarone,Duca,prenàpe, Re Imperatore, tantoèpiù de Arena?' Kobilefenz^altro riputato.. Si caufa qualche Molta h nobiltà ancora dalla:. tQwmmeop'mme ^che. tiene Mope.rnobile,come fi hàin LLanionis. & aunarj a

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