GARZONI - La piazza universale - 1589
GilCob: 1 74 1* l <tsi Z Z JL afinaimfT.d e fondo InuTucto,initrumentoq ; legato , & di questi nobi– li il n unterò è infinito,mà non fon veri nobili ^bench é fia.noa ffertiper tali, come dice Luca di penna nel Codice, de dignitatibus.I.Mulieres, perch no e cofapiù ilolta,che con l'opinione del vulgo nominare vno beato, come dice M.Tullio ne'fiuoi libri delleleggi;perche coleste afermationi il più d le volte fono erronee,® falfe. E ben vero che la fama vniuerfale ha effica cia di prouare vno èffer nobile,come tien "Saldo in l.Prouidend um,C .d poftulando , ® Decio nel capoprimo,nella quarta colonna,exu-a. de appe latiombus . Viù oltra la nobiltà fi trabe da'prlmlegi],® indulti de Traici - u° P**f ec0K d°'%<ddow 1,Sacrilegij.C.dediuerfisrefcriptis.Co*<<t ó luogo, fo e a ouero dallapatria,come tengono qiaccbo di Rfibufo, Ciouanni de Tlatea Giouani &Lodouico Roanno. Sì dice parimente vno efiere nobile,cho Stia à tato ài. Platea. Trencipe, feruendolo in officio degno.® honorato, come tengono esfng Roan"o C ° ^ re * mo \ Fel!n f> Ia f 0>ìe &altri diuer^^ Sicaufàancorata 110- AngeJo°'' bitta dall'ufo d'un tempo tale,che delfuo principio non s 'habbk memor Aretino. ^euna,cofit tiene, ( feruendo questa diuturnità, e lunghezza, di tempo Felino, testimonio diverità filTSarbatianelfuo configlio nono, ®Andreadt^> lì B-rb ^ m m tlt0 -°' ^ f m t r e S a I i a > & ^-leffandro nel configlio feBo, ria, " 1 J a ~ F 'fyP 0 'Decionelconfiglioottuagefimoquinto. Ter questo la nobi Andrea m o l t o commendata per l'antichità;® quefla è quella nobiltà che commen- delfer . da Ariflotile nel fecondo della Rettorica, dicendo. Nobilitaseftmaio - Alefsidro rum qu i da m clarita s honorabilis . Si cagiona pur la nobiltà dai matri- Dec P io° " m , m i ì M e m o $ l k nobili >f l come è vn testo, in l. Mulie res.C.d e digni.C si dalle ricchezze antichiffimenella cafia, come fi ha ne'Digefii d e C CaiTiodo d l a r e o r u m > douefonparagonati infieme l'honore, & le facoltà ampliff i-o. rne,® la ragione è quefla,cbe lapiltà per le ricchezze uien coperta,come Buono de hà ne-Digejli a l Tit.d e decur . & Cajfioàoro nel terzo déttefue epijlole alla Cortile, dec'manonadice. Tantu m qui s nobilio r eft,quantu m &moribu s pro- S Ambro ^ ' ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ K reluxerir . Buono de Cortilenel fio tratta– lo . to della nobiltà dice^>. Nobilita s fine diuitii s pen e mor r.u a ef t . Ma dicendo S. Ambrofio nelficcando de'fiuoì offici] quel detto. Ira incubue run t mor s hominu m admiration e diuitiarum , v t nem o nifi diue s pu tetu r dignu s honore . In tal detto dà più presto cantra l'abufo di ques honore, che fifa alle ricchezze, che altro. fi come ancora fan quei ver dei Toeta^,. In pretto pretium.mmc efi, dateenfm honores, Cenjmamicìtia>s,paupervbìq;iacet. Raynaldo L a n obiltà parimente fi caufia dall'adotiione,per chetarne dice % Gallo. do Cjallo nelfino compr enfiarlo feudale nel trattato della noblltà,un figliuo lo adottino fi fa nobile mediante ilpadre nobile. Non mancano però ti Uggisti d'effer contrari] a quefto,te cui liti rimettono di lor foriprinc li. Si caufia ancora dal clericato 3 come tiene Giouanni in c. libentius , d e ferui s
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