GARZONI - La piazza universale - 1589

P Jf t 1t * X LE. f 97 £103*» che è il tugero Antico, il quarto la taglia,e fecendoLz Tofana,fò slaioro, ilpanoro, ilpngnorojl braccio da terra /libraccio dapanno.É fe– condo la Lombardia, labifolca,htornadura, e fecondo altri paefi la le– ga, lacorda, l'alia il varrò, la parafango, lo fcheno . Ma le mifure capite fono,odi gran, odi licori, per quelle de grani intendo io ancor di fati, farine, cenere , & altre cofi tali non liquabili ,& fono quelle il mogg la filma, il r uggia Jl cantaro, lo sìaiofil tomolo, laquarta, lameza, quarta, il quar tomolo, il qnartnccio, lamina, la m'mella , e fecondo diuerfi paeft slraniefièil luto, il caffo, il fefliere, il chifletto, il mondi– no, il cafiffi, la ribeba, laguafca, l 'arcbiere, il bufìelio. Ma quelle iélieot, fono tanfora, labotte, il carro, il bigoncio, l'orna, ilccngio, il barile, la corba, il maHello, la quarta il miro ,la mexaruola, il ficchio, ilquarto,lalira,ilfiafco,la metadella, il boccale, lordo, lingbißaa, Ugroffa ,la foieta, il bicchire. & fecondo altri paefi,la rafia, il to– nalo, laroua, ilmiflate, la giara , la torchia, la pippa, il ceslini,ha finta. Taccio horalemifire cofilaftne, come greche dell'onde , de? diti, de'palmi, de'piedi, decitami, de pafii geometrici, de cubiti, de calami, delle pertiche, de pletbri, de climi, de gli atti quadrati, de fiadij, dell'origine de "Dianoli, de milliarij, de dotici, de leud,de pa– rafanghi, de f ebeni, de fatimi. Cofi delle metrette,de dathi, delle co- tyle, de fisiafij, delle cbtnice, delle choc, dell urne, de congij, de quat- tarij ,de culei ,de gli accettabuli, e di mille altre mifure antiche, per– che ne 'fopradetii tuttofi dìjfufiimente fi ritrouano con leproue di quel– li, che n 'hanno parlando innanzi a loro, aquali saggioìige il'RuJcello, che nel principio drlle fine annotatioui fiopra Tolomeo ragiona delle mifure per miftrar la terra breuemente fi,ma chiaramente, & daque- fli fi può r accorre il tutto fienza troppa fatica, efifendo affai ordinati, fi non cofi facili nella i?f>licatione di tante mifure da loro narrate. Cjli mHrumenfi poi da mi furar e fono ò disìefi, ò capaci, i dislefì fino la per– tica, ilpaffi), la canna, il br acciaiar e, & filmili. J capaci fino il con- gio J'ornafil maìlello, & altri tali.Hor fila di tutti costoro àfufficienza ra– gionato. Annotaton e fopra il xxiiij . Difc . L'inuention e dell a Geometri a è manifeftat a da Proclo , fopr a il fecond o li– bro d'Euclide,àl capitolo 4 .ir.entr e dic e Geometri a ab agroru m eroenfion e pr ì «no imient a apud Aegiprio s propte r Nihilir.undationé termino s dilucntis 3 qu i Thalesi n Gnecia m cranftulit . La glori a di quell a è dichiarat a da Beflario- . «e Cardinale , ne l Calonniator e di Platone , oue dic e , Geometria : fin e co - f hition e nem o doftu s appellat i poteit.E t cofi da Francefc o Paairio,ne l fecon - o" de Regno , al capitol o quartodecimo,i n quell e parol e Ge o metri a magi s con, «üirevidetur Ducibus',*Regibus , quàm Arithmetic a . E t col i da Cioua n >v 2i 3 crom-

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