GARZONI - La piazza universale - 1589

ì o s T 1 A 2 Z Labo r ftultorum perdeteos , quianefcierun t proferrei n ciuitarem , nomina tu'imolti,Filofbfipiatone, Aristotile, "Parmenide& altri; i quali chiama stolti, perche con le faenze loro humanc non hehbero il retto dicio dì quesln ultimo nostro fine. Dal fine parimente,qual non è altro (eterna beatitudine, à cui finoindrìzQ.te tutte'le attieni di quefia facra ficìenza.Dalia materia, & dall'oggetto, per eh ella s'occupa intorno à quel co fesche per la loro altezza tranfiendono la capacità dell'huomo, & p questue chiamata Regina, & l'altre fetenze ancelle, & firue, dicend Profetaccn fenfo profondi (fimo di effa. Aftitit Regin a àdexrristuis in veftit u deaurat o circundar a varietate . AÌivltimo daljoggetto fuoprin- cipale ,the non è altri che iddio in quanto Iddio, Se fu b rarion e dei tati s iene, fecondo ipiù veraci, & fidi Tbeokgi, che di quello habbiano disp M agno"* * t 0 ' b f nche Uberto Magno voglia che il fino figga te fa Iddio in E gidio.' feuelatore ; Egidio che fia Iddio in quanto glorificatore ; Fanone maeft Vairone , fi Scoto, che fia Iddio in quanto buono;Henrico di Gandauo, che fia Henric o in quanto infinito; S.'Bonauétura, the fia Chrifioin quanto contiene in de Cane a ditcnaturc;Vgo di Santo Fittù>r,ekefia Christo,ccmcCbrinojenzail ri- S. Bonaué i - ' c t t 0 ^contener qitefie due natnre,cbe di non contenerle; il lincen tura . fc,cbefia Qhrìslo in quanto vno di tre fife cied vr.it à, cioè dtlflfipoflatic Vgo d i S. della mistica, & delleffentiale, rifguardando l'effenfiale l'vnità colpad Il Lineo & Cm - 1 ° s P' trit °f ant ° m vn <> effhuia;la miflical'vnità di effe con la Chie- niefe. " faJ'tìippofiaùca l'vnità delle due nature in vn fuppefito folo.Olirà di que– sto lafacraTheologianostra èdigniffma, & famofififìmaper l'auttcre the cel'ìnfegna. Laonde, fi eemelapìù degna grammatica par quella di Pri- fieiano ; la più degna poefta fra latini è quella di Virgilio ,fra Gre ci q d'Homero ,fra volgari quella dell'Anodo ; la più degna filefofia è que dtAristotile ; le più degne mathematit he fin quelle d'Euclide, la più d cofinografiaè quella di Tolomeo ; la più degna medie ina è quella dlp crateir.ofi lapiù degnaTbeologiaè quella e'ha infignato Cbrifio,pcrebein ipfofcomediceS.TaoloJdmt omnesThefauri fapie»riae,& ìciétia?Dei. Onde ben difife àgli Apostoli in San Luca. Eg o dab o vobi s os & fàpie tiam,cu i refifrer e n ó potuerun t omns e adueiiari i veltri. finalmente questa facratijfima fetenza acquiftaperfettione di dignità dai fotoeffetto* tori fuoi,perche à effa fi fono accostati i Patriarchi, iProfetigli Apcfto i Martirifi Confeffori, le vergini, e tutti gli huomini fanti hanno battu vincolo indiffolubile con lei. & effondo effa partita in Theologia ficolof la quale è quella, che con forti argomenti, con demonsìratiu e ragioni, co queflionìfbttili,con arguti fillogifmi,coninuincibiliproue canate fuor d'un giudieioeleuato,&dune intellettodiuino, vàdiffutandocontragli Bcre- tici, & contragli infìdeli tutti i dogmi importanti della fede noTira , ce dellaTrinità,dellaomnipotenza dlddio,dellapr e faenzafiua, della diuina fdtfiinatiorie,del libero arbitrio,ddlagratia,dcllagiufli§caticne, delpcc- cato,

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