GARZONI - La piazza universale - 1589
VT^lFlKSALE. 50 7 la Sgnità fua èferino nel Salmo. Eloqùi a Dom i n i , eloqui a ca ^ a r g e n – timi ign e examinatum , purgatur a terr^leptup-Ium .dP , .i/fr»«c . Defid e rabili a fupe r aurum , & lapide m preciofu m multum , & dulcior a fu - pe r mei , & rauum . "Della fua auttorità è fritto pur ne Salmi. Omni a mandat a tu a veritas . Et S. .Agallino nel terzodecimo libro delle cotifef- fioni al capitolo vìgefimonono. O Domin e ,ifta tu a fcriptur a veraeft , qiionìa m t u verax, & verita s edidift i cani . Della fua vtilità è fritto ne' Salmi. Bonu m mi hi lexo-ri s ru i fupe r miliaaurij , Se argenti . Lucer – na pedibu s mei s verburatuum : 3c lumenfemirismeis.Declarati o lè r uoru m tuoru m illuminar , & intellecru m darparuulis . P .ix mult a d i - ligentibu s lege m tuam , & no n eli illis fcandalum . E S.Hieronimo fio- fra il Salmo centefimo quadragefìmo fettimo. Pinguifllmusef t ferm o Dei, omne s i n fe haben s delicias;quidqui d volueri s exlèrmon e diui- no nafeitur . Della fua eloquenza parla alla lunga S. Agostino nel quar– to libro D e doctiin a Chriftiana ; & Sante Tagn'mo nel libro dellefue alle- Sa l on e fopralafiritttttane ragionamolto diffufamente. Ma chi-vuol fàper gnino eofe più diffufe di questa faenza fcrlt turale , non fi parta dal predetto San te Tagn'mo, dagli Opufcoli diS.Honaucnturajlalletauoledi T?ietro z^4u- p ; e reolo , & da quel di Giorgio Edere, & da Michaete Medina, i qudin'ban- red naragionito tanto ampiamente , che vn p'uciol difeorfb ,come fono imiti, non fi potrebbe chiuder vna minima par tu ella de' detti toro . Oli interpre- « tiall'vltimo di questa faenza fcritturale lecitamente vengono ài$o ria al M mondo, perche (come fcriue Taolo àgli Efefi al quartoJDommm prane r Int Apoftolos , Prophetas , & Euangelifias , quofdamdedi t etiàm Oo&q- t i • res,v t hi-facrosilloru m libr o sinrerpretarentur . & con tatuo maggior Efp ragione lo fanno, quanto è neceffarijffìma tinterpretatione della fi rittura, Qo sìperil fenfo vario , & multiplice di quella per parabole, per figure, per tato enigmi, per tropi, delle qttai cefi e'-piena, carne dice Epifanio, sìper fichi- farl'herefie filchceffer stato cagione principale d'introdurrei "dffiofitioni n - della finitura, attestano apprebatiffimi [critteri, come sgottino Santo- fopra S. Giouanni al capitolo decimo ottano .& vicenzo Lirinenfi ad iter- firs hsrefe s nel principio.Rara à prefofito dicono i Dottori, che Lt fcrittu L va (ocra Ita due fìgnificationi, vna delle parole, o proprie,, come quando fi prendonoin quel me defimo-modo che fnonano,verbi gratta il paneperqucl lo,che fi mangia, e non perii pane della gratta, ctper UjantiffintoSacra– mento,onero- traslate* come fie'd detto pane fi pigliaffe in altra figniftea tione, che di pane reale ; l'altra delle eofe, le quali per voci o preprie, e fi gurate ,dimofirate r fignìfkanoin effa ancora cofamaggiore, come inquel paffo di San Cfiouanni. Eg o fum viti s vera , & pate r meu s Agricola efi , vo s palmites,.&ca?tera»«o « foto in quelle voci di vite,dì Agrhola r di • palmite, ma nell'ifleffe cefi fi contengono fìgnificationi misterìofe, & rare, ie jfiecie delle interpretationi fon poi davari veriamente affigliate, hnp c- roche-
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