GARZONI - La piazza universale - 1589
*o g ? 1 iA 2 2 \A badanotarfi, cheiPJommo bene da gli antichi fu molto variamente,® di- uerfamente collocato,perciò che alcuni l'hanno poSlo nel piacere, come E curo,^riStippo,Gnido,Eudofio,Thìloffeno,&i Cirenaici.altri hanno con- giontjl'honeSlàcolpiacere,come Dinomacbo,®- (aliphone.altr inelle co- ]e primogenite dellanatura,tomeCarncade ,®-Girolamo Rhodìano. altri nell augumento,come Diodoro, altri nella fortuna, come TheofraSlo. M Aristotile nella fortuna congionta coi primi genij,® con le virtù. Ecrilo Filofofo ; Alcidamo, & motti Socratici credettero, che la fetenza feffe i fommo bene:ipopoii Tiberini vicini ai Calybì,de'quali Apollonio, & Tom ponto hanno fatto mcntione,differo,chelalafcitàa,eilrifo; èlafmma feli– cità . Tlatone, & Tlotino banpoSto ilfommo bene, & la felicità dell buo no nella vnione "Biente Trienio nella fapienza.Bicne,® "Borislhene nella prudenza. ThaleteMilefio nella cumulationc di tuttadue. Titaco M'itele, neo nel far bene. Cicerone ncll'effer libero datiate le cure;& altri pefero la fomma felicità nell'honore, nellapotcntia, nell'ocio, nella ricchezza, nel– la finità, &incofe tali, come Teriandro Corinthio, licophone, & quelli, de quali diffeil Salmista, quorum o s locutum ef t uarriratem &dexrera eoiu m ciexterainiquitatis . Terò fra tante opinioni, che al numero di ducento otfant'otto fon fate raccolte da M- Varrone, per te?t mcnio d'' AgoStino,non ve n'è alcuna più propinqua al vero, quanto quell d'iTitagora,diSocrate, d'Arinone, d'Empedocle,Democrito Zenone^. Cleante,Hccatore, Tcjjìdonio , Djonifo Babilonico, Antisthene,®di tut– ti gli Stoici, ebe hanno poSlo ilfommo bene nella virtù morale, alla qual opinione s'accoSta in un certo modo la fcuola de'Theologi noSìri difiutan do tuttavia della conneffione dtlle,virtù come che quelle fìano il fondamen to commune della felicitatile quali tutte le virtù, s hanno da cumulare. HoraqtteUo, in che ella fi debbano concordare tutte, Ambruogio,Lattan- tio,® Macrobio fieguendo Tlatone nella fuaRepublica, uogliono, che fa lagiuStitìa, altri la temperanza^, che mette modo à tutte le cofiialtri la pietà, come vuol Tlatone nelìEpimenide . altri la carità, fenza, la quale non fi fià frutto alcuno nell'altre, virtù, come tien San Taolo . Ma basta che le virtù fono un mezzp perfiettiffmo deh'humana felicità. Si dee awtertire a propofito nofìro,che due fono le principali parti dell'animo Francefco come firme Francefico Filelfoinvna Epistola à Marcofiuo fgliuolo:una è Fjjelfo, commune anoicon Dio , con la quale intendiamo, l'altra è commune a n con gli animali, con la quale appetiamo, & defideramo, ®- di tuttadue r giona benifjìmo Aristotilenel primo,®nel fecondo dell'Et bica. Hor quin di fi generano due (pecie di virtù, cioè l'intellettuali, & le morali. Ter l'in tellettuale,o ragionale andiamo defiorrendo quel che dee feguirfi, & qu che dee fuggir fi, ®- questa virtù e poSla nel confultare con prudenza, & d'effa ragiona Cifcerone nel quarto delle fue Questioni Acadcmiche.® in breuità questa tal virtù può dirfi rettaragiont. ma la virtù morale confi- fle
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=