GARZONI - La piazza universale - 1589
l ì * " P I A Z Z A go,dellofiato,ctde'gli buomini.Appr effegli Atbeniefi cralccito,cbe IhttO mo toglieffep moglie la cognata; ®' t qto preffò a Romani era tenuto rihai deria.fra Grecino è'vergogna aleuna ne àmafichì,ne à femine comparire inscena,® effere Spettacolo del popolose quali cofieprrffo a Latini,et Ro mani erano stimate abiettefinfami,® lontaniffìme dall'honeslà, non fi ver gognauano i "Romani minar le mi gli à coniti,® farle couerfare in pnblico ma'in Credano andaua moglie alconuitofe non de parenti, ® qui ni pu slauamolto fecretamente.i Cipriottittneuano poco conto dille dònelcro; ® i "Romani dell'honest adi quelle hanno hauutofiempre cura, ® gelo particulare . alcuni fra noslri moderni tengono cura dellufn%a vec– chia dandar con le calze alla brafitola, ò alla martingala fi nza braghetto d'alcuna forte;® altri imitando i Suizzeri,® i Tedtficbì, vogliono i tra– ghettamele braghe gonfie cerne ballotti, (fi è chi danna la laficinia de'- uestimenti esteriori,® chi la lauda con ejfempi infiniti molto fuperbeme te. non mancan di quelli che biafimano l'attizatura, ® l'acconciatura del le femine;® per il contrario infiniti fon quelli,che l'ammirano,® la pre– dicano con ecceffiue lodi, fecondo il diuerfo capriccio de gli buomini. Ma peggio è ben questo, che fra tante fitte c'han trattato de'costumi, com t 'Academica,la ("treneicaj Eliaca,la Megarica, la Cinicaja Eroine a, Itu Stoica, la Peripatetica, ci fon sìatialcuni cimino di/efio apertamente il vitto per fua natura dannemk,® ripetibile affatto. Etto Diogene Cì– nic o ftlqu.il nonfiolo con parole csmandaua l'ufarc con le femine di chi a mapublicamentefu le piazze vfando con loro,matmeua questo fatto effe lecito,® hor.eslo.Ecco quel gran Theodoro Filofofoàl quale dicono i firit tori che fu chiamato Dio,che nondimeno proferì quella trifìa,® federa– ta fenttnza. ilfottio darà opera al furio all'adulterio,® al facrilegio,qua do ne fra tempo, pcrchenifijìmo di quelli v'ui; è naturalmente vergegno- fo; mafie terrà via da loro l'opinione volgare, la quale efiata fitta dalla be vile de'pazzi,® ignoranti, l'buomo fiauio potrà publicamf'te vfar con meretrici ,fen%a roffore alcuno d'ejferui colto. Vi fono dell'altre opinion di àslo fiuffifo federato affai furfanti,delle quali no sò Je cofiafi potreb dire più disbonesla come qlla che leggiamo efifer stata eonceffa da Girola mo " m ° 1 > i ri P atenco > cl}e Pf r cagione di effia fi fon già tolte uia di molte tirann patedco' " G '>i Economici poi fon queUi,che attendono alla cura, ®algouer Economi della propria cafia,ondefifknnohabilì all'amìnislradone Politica,® dui ci. le. Quindi Paolo ficriueua a Timotheo. Qui dcrnu i fuar praefl e nei'cit , ecdeua e De i quomododiligentiamhabebit ? Et que si e due forti dig ucrni dtffcrifcono fra loro per cento della moltitudinefolamete, che del re Ho verametefono pari,come attesta Senofonte,nel terzo libro deDetti & de'Fatti di Socrate,® di Platone. Economia adunque non e altro, cbe_j vna a'ifiplina pertinente al retto,® degno goucrno della famiglia fpria, o affonta come propria, fi come tiene Arislotile ne'fuoi libri Economici, e Seno '
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