GARZONI - La piazza universale - 1589

P2Ì1V E TESALE. 22 7 cratia,c"ioèT'infoiente imperio popolare.Frale tre principali pofitiefi trai la poi ([nella q ueslione molto ambiqua, qual di loro fia megliore; & quelli chefojlentano lamonarchia,ouero il regno di uno ejfer più eccellente;foflè tono la loro opinione con molte auttorità, tir ragioni addote per la banda loro;imperò che Fiatone ,Ariflotìle nel terzo della politica, & Apollo* rito tengono da quefla banda,&à loro s'adherifconofra noflri Cipriano,Gi rolamo, Antonino Santo nellaquartaparte della fuasoma,€gidio %oma- Egid no nel fuo libro d e Regimin e Principur r "Bartolo nelTrattat od e Reg i min e c i u i t amn v il Cardinale Fiorentino i n c i n Apibus.7.q.] . & ilBo- berionel fuo trattatoAt caftoeXia. clauiumciuitatum . ^/««rfi Homero H 5 0 dicem( come recita Emilio ) che la repuhlica non poteua eff°.r retta bene E ^ j- co t'imperio ai molti; &preffo Aristotile neilEtbica cochiude . No n efc bona multitnd o principum,vnu s erg o princeps. e appreffoHerodoto, "Dario in una cofulta degouerno dellofiato Perfiano,co una bellijfima ora t'ione vinfe,che megliorefoffe il dnio di uno,che di moltija onde fu dopo da loro affonto al regno!! leggifii&giurifio] r ulti tegono ancora loro qsto pa– rere approuato dal testo i n l .a.§.de inde .f f.de orig .iur .e^ p un teflo i n 1. J . §. Quamuisaucem . fF .de adminifr.tutor . doue lagbiofadi quel luogo dice q ila ragione. Segniu s expediuntcommifTanegoci a p l u r e s . / ' ^ r « uefcouo Fiorentino nel luogo predetto affegna questa ragione per la parte Jua,che tal reggimento dì uno rapprefienta lordine della natura,per la qtta- leogni moltitudine firiducead ungouernatoreprincipale, fi come tuttele cofe mobili a un primo mobile, eh'è i l cielo.Ver qslo uediamo nettuni uer Jo effere vn folo Iddio creator e,&gouernatore del tutto,nclle(Ielle vn fo- le,nell'ap\ un "Resegli armeti vn pastore, fra le gru una principale.e San Hieronimo fopra il Salmo 1 ^é.adduce un'altra ragione,ch'è molto meglio g , Hie hatier paura di uno,che di più,& che l'huomo può affcuraffi più da uno , n imo che di moltuci fon miti 'altre ragioni per quefla partefe quali taccio p ej fer molto lontane dallo feopo de'miei dificorfi.i modi poi di queflo regiogo- uerno poffono effer cinque,come difeorre Ariflotile nel terzo della Voliti- An ca al capitolo decimo, & Giouani Fabro,Stapulenfe ne'commentari] fopra G ' di quella.flprimo,quando lafomma di tutti i negocif è dato a uno per l'ec– cellente fua vi rtù,<& per la grandezza de'benefici] e'ha fatto a tutti ; & questo è il propriomododelgouernoregio.il fecondo, quando uno non ha auttorità di ogni cofa,ma fiolamente ha auttorità ppetua delle cofe del– la guerra, il terzo, quando uno fi condo le leggi, e r coflumi della patria do mina à gli altri, effendo lor contenti di stare fitto il fu o giogo v olonfteri.il quarto,qmndo ne'cafii urgenti s'elegge uno che à guifia di Signore efferata l'imperio fin che dura la fuapodefiàffi come erail "Dit tatore Rom ano.il qn to,quado uno riceue la potestà di tutte le cofe pubfiche,fi nella Città, come difiuòri,& regge egouerna quelleamodo fuo.Quelli che lodano l'Arìflo- craùa,cìoèilgouernode gli ottimati,dicono che non èmeglio, pergouernar • p i le

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