GARZONI - La piazza universale - 1589
r ti 1 . « I l ì v4 Lt\ 42 9 dìffìmd parte delfimperio [otto la Democrate popolarcele mai fletterò peg gio che fiotto i Re,®-fiotto i nobili,mapeggio,che mai [otto gli Imperatori, fitto i quéi tutta la grandezza loro andò al fondo. A questa Democrazia s'attiene ancora Fracefco Patritio,& altri feto infiniti. Di quetto popolar 'governo fon cinque modi,ò ffiecie poflc da <Ariflotile nel quarto della Poli– tica di capitolo quarto . La prima quando fecondo il dominio della legge & ì poueri,& i ricebi governano egualmente.La feconda, quando èpotta una iegge,che chipoffede tantofìahabileaimagiflrati, &chi nolpoffede,refli inhabile. La terza quando tutti i cittadini, affatto,pur chefiano idonei,& la legge domini ,fono babili a riceuere i magiflrati. La quarta, quando do^ minando lalegge tutù compitamente fonorabili. La quinta, quando tutti affatto poffono riceuer magif}rati,non dominando lalegge,maimperando Umoltitudine, &dllhoralo slato popolare èredotlo manifettamente^> in tir annide, potendo più i decreti del popolo, che le leggi, & regnando i tapi della plebe, i quali fon da Greci detti Demagogi, & da Socrate, erano detti Fuci. JL Magiflrati eletti s'appartiene d'efferfauij, e timorati d'fd- dioji vita incontaminata, &per quello andavano vestiti di bianco preffo a Romani, fecondo Liuto, quelli che dimandavano i Magistrati non fot del– ie mani, ma anco degli occhi continenti » come Sofocle ammoràfce _j- Pe– ricle preffo à Tullio nel primo de fuoi uffici], non promoffo per uia-> di pecunia., perche (come diceua Aleffcmdro Seuero preffo a Elio Lam- predio ) è neceffario che chi compra i mattrigati,gli venda ancora-:, giu- fli nella dijlributione de'premij, & delle pene medefimamente, periti nel– le leggi communi, & della patria, giudiciofi ne'governi, ' circontpetti, nelle anioni, & prudenti nelle loro operazioni. A Trencipi parimente s'afpetta d'eff ;r pietofi, e timorati d'Jddio, perche. Co r Regi s i n manu , De i. & non è degno del nome di Re ( dice Angelgono nel libro quarto, n "f tìe Regn o ) colui, cheffrex%aregger fetteJfo,&i fvdditi fuoi fiecon- doimandati d"Iddio . debbono efferfauij,perche Rexfapien s popul i ftabil mentimi , é 1 fritto nella fapienza ài fitto. Tlutarco ne'fuoi Po- Pluta litici, dà la ferma, & la norma con brevi parole ai Trencipi d'un beni– gno goueruo dicendo , che debbono effer trattabili col popolo ,graui nel– la conuerfatìone, attinenti dalle lafciuie, fiobrij, e temperati ne'defiderij, d'hauerefiavìj nel conjvltarfi, ponderati, nel rifioluerfi, giutti nel deter– minare, amici, dell'honefio , cupidi delgivtto, amorevoli delpcrdono,non rigidi,non feueri, non tiranni, come molti fono. Ma chi vvol veder di meglio intorno ai Trencipi, legga ildifcorjo de'signori, <& de'Tiran- niin particolare. Sappiafi dopo quetto, che non fi può cosi agevolmen– te giudicare ,qual delle tre politic fiala megliore, bavendo ciaf vna i fivoi difenfori, & partigiani:perciò chei Re, a quali, e lecito fare ogni co fa, fenza pena, pochiffime volte (ignoreggiano bene, ne regnano quafi mai fenza strepita di guerre ; &moltidi toro buoni innanzi alpoffeffo del T 2 regno,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=