GARZONI - La piazza universale - 1589

fìppo èffe, eb'era vna forza, naturale ripiena di ragione,ouero nece fitta di urna. ^Zenone, vna legge diurna, ® naturale. Anaffagora, vna men- - te infinita mobile per fiileJfa.Titagora t vn animo cb'è intento ,®paffaf la natura di tutte le cofe,da cui ogni cofa prende vita. Alcmecne (froto niate diffe,che ilsoleja Luna,® l'altre fielle erano "Dei.Xenephane vol– le che tutto quel cb'èfoffe Dio.Tarmenide fece Dio vn certo cerchio deca ti .enti della luce, il qttal chiama Stephano,cicè eevona.Ttalaf/iol'opinioni deMetafifici molto varie dell ldee,de gli incorporei, de gli atomi, de hile } . dellamateru,della formatilaeternità,del fkto,de'tranficendcnfi, dtlìau- introduttionedelle forme,della materia del cielo deli intelligenze fe le_s fielle fon fatte d'elementi, o diquinta effenza ,deluero feopo durislo n e l l " r i d * Mctafificai ouela noslraetà moderna forfè gloriar fi può di to Anae"! r i i r o u a r l ° nelL '°pra del Signor Tbeodoro Angelucci, il qual non meno acu, luccù ^ ~ tornente, che politamente difeorre intorno a quello foggetto particolare cb'è slato caufia di nobile conte•fa. tra effe e il Signor Francefico Tatriti huornoperle fue virtù, ®per l'opere c'hà dato alla slampa riputato dal mondo degno,® mcriteuole di perpetuo homrc.'Basli cheti foggetto del Metafifico no è altro che l'ente in uniuerfiale.Ver queslo Arisloiile nel pri mo della Metafifica s'affatica affai intorno atfuniuerfale principio di tut- teìe cofe;® a lui s'affetta, la confider atiene delle cefe alitate vniucrfoli.xoj me de'dieci predicamenti, de'feì tran fendenti, della potentia,. della fir- ma,del neceffario, del contingente, del dependente , dcll'indepcndente, finitoceli infinito, ® di cofe tali ; ® fepra tutto la fomma verità è legge» A Sfi ^ t m e i k ^ u .foculatiom*7!{onfon però ne quefii, negli altri Filefifi fi 1 • 0 ° ta!i,chenon palificano tinti infume di molte ecccttionigrati ; perche San Giouan . eteronimo chiama i Fìhfifi'patriarchideglìbercttui, primogeniti digit Gerfone.. to,® catenacci di T>amafoo. QiieiYi fon quelli (,'kanno adulterato la f era Theologiaingranparte,® the l'hanno ri.dotta(ccme dice Giouan Cjtv fine),aloquacità fofislica,®pienadi fauole, ® awath ematica cclna-> di chimtrelitnihe alcuni finti huomini ragicncuolmente, ® quafi nectf- firtamente pano fiati confirctti aprouat le cofe fiacre eon le regioni.,® r i gli argtrmcuti firmili di F'dofifiaà quali non fin dame per queslo biafima ti,anzi lodati, i Romani cacciarono altre uohe iFilofifi fuor della Città lo ro come corruttori dcilagtouanezza-,. ® fiotto Dominano furo per queslo, medefimo affetta banditi di tutta Italia. 1 Meffaiii,® lacedemoni non gliammefferogiamai. Fcciancaravnaordinatiouedel %; Atitioioccn tra i Ciouemfi quali barn fiero ardimento dimparate F'dofifia, ® centra i padri ancor a d qualiconccdeua.no qurfìo ai figliuoli. 2\( c folctncnte fu– ror, dinati,® cacciati da gli Imperatori,® dai IRe ,ma con libriccmpa- Timons ® reprobati da huomini duttijfimi.nelnumero de'quali è Timone il quale Ariiiofa- fi CYl S c - vn'opra intitolata Sillos in vituperio de Filofifi. : ® Arislofir.<-J % ne. il quale firiffe vnaComedia contr a diloro, il lìtoio della quale è le Neb– bie:

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