GARZONI - La piazza universale - 1589
t r i \ l V E K S A L E . i l i hier®- r DionePerufiico fcùffie vnaoratìone eloquentiffirm contra di loro. Dion e Ariflide ancora fcriffe vna orationc molto elegante contra Platone, per Peru (i« quattro nobili Atheniefi. e Hovtenfìo Romano buomo eloquentißimo, & A n ä l d e emulo di Cicerone con fortijfime ragioni perfigiàto la Filofifia, come han fatto molti altri, & mafiime lruttore della sferra, de'fcrittori attribuita, a Hort enfio Landò j y or questo baflu Annotationefoprailxxvij . Difc. Chi della Filoiofia J & di tutt e le fue part i derìder à ueder e una bella , & fòrama . *accoka,legg a il femi n ari o di tutt a la Filo foiìa,col i Ariftotelica , com e Platon L ea,dtGio.BattiftaBernardo.E t coli l i libr o de l Panepiftemo n d'Angel o Poli– vano . E pariment e legg a il terz o libr o de Phific a di Tomai o Frigio , Scl'indic c dell'opr e di Celi o Calcagniao^a l verb o Philofophia.E t Celi o Rhodifino , ne l quart o libro dell e fue Antich e ktcioni,a l capitol o trigelìmo . & le lod i della Fi– lofofia fon trattat e dal medefimo,ne l non o libr o al capitol o quadragefimopri - mo,&fimilmente nel libr o feftodecimo 3 alcapitol o fettimo , oue di quell a dic e col e molt o polire.Circ a gli Economic i in p articolar e ueggaf i il PontauOjne'l i brid e obedientia ) ,& Giacom o Fabr o tìapulenfe» D E G L I O R A T O R E xxvij- Difc ^^r^^fclli„che noi altri vfiamo di chiamar con/juefio nome d'Orata ' ri,prejfo a Bimani antichi, fecondo il teììimonio diFesìo,fu ron chiamati littori delle caitfe, de'quali narra Plinio, che F e f t o . nella nobil famiglia de'Curioni fempre ne furon tre tanto co piinic u tinnì, ch'erano di non picchia ammiratione a qualunque uedeua ditan- tioratoriin un tempo fiorir fi illustre, argener:.fit caja. Et fecondai generi del dire, cosi da tutti i tempi fon riufi itigli Oratori al mondo,. per che,fecondo lAacrobìonelqmritodt'fuoi saturnali, iìdìtcopiofi fu prò prie di Cicerone,il breue dì Sallulìio, il ficco,®' arilo di Frontone,U crafi Macro * fi},&florido dì Plinio- fecondo,,®' di Sinvnaco fino coetaneo; fecondo che i ftiìi fondi/pari, t® ehè unoèmaturo ®r grane ,qual è quel che viene.-» affigliata a Qraffo,wi altro è ardente & in fiuocato,qual'è quel i Antonio; fecondo che Bomeroajfegna un parlar magnifico avliffe, vn fiottile à Ale nelaOyUn moderatoefimo<a T^cfiore icofì agli Oratori è fine ceffo gloria et banore conformcalloStile,® alm.odonelleoratìonidalor fegvìto. Onde Homero. . *Rutìlio ®" Polibio narrano amendtie,che quei tre Oratori che da Athene furon mandati à R^ma,chè Qtrntatte che fu della fetta Acadenùca, Dioge Rutilio ne Stoico,® Cntolao ptripatetic.o % furondi maraviglia ®- di.Slvpore al P 0 ^ 0 - Senato, & popolo r Rpmano , c'iafiuno net fuogenere,perche vn dir vio– lento, ®•rapido fiopramodovsò Cameade, con parlar fido, ®gra- ue orbi Critolao, e tutto, modesto,. & fiobrio apparve Biogene^ „ Molte fonale parti,, che fi richiedono, in un perfetto ®- affobtto, ora.-
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