GARZONI - La piazza universale - 1589

2J4 ' P I A Z Z A oratore,come quel che deficriue M. Tullio;ma da t Selua, & congerie co grande a me par fitfficiente toccar quelle più rare, ouerpiù neceffaricj, che egli, & altri habbiano aferino alla per fona d'uri Oratore. Hora il no ?vi.Caro. ft ro O r a t o r e è difjinito daMarco Catone, la cui fcntcn%a feguono Cicero ne. ne,Quintiliano,& ifidoro, che fia vn'huomo da bene, molto Mirtino & perito nel direfimperò che la bontà della vita dee corrijpodere all'appari- Zaefleriore delleparole,aeciò più agevolmente difenda L'henesto ,&pro- curilvtile,c'lbenedella r Rfpublica,con giusìitia & equità conueniente.^ Et questa fua bontà gli ha da far conofeere i coflumifeoi quali ftforman animi delle perfine, & s'ornanofiupendamente come di tanti ricchijji fregi.Onde aritene che Cicerone in molti luoghi delle fue. Tipi stole dica facoltà del dire fluir dai fonti più intimi,&più racchiuft della fipienzai imperoeke il faggio oratore conofeerà come s'imprima ilgiuflo come fi fi da l'honesìo,come fi facci credibile il uero,come fi diaà capire il retto, co me fi desìi vn'animo fo rte\com e firenda vrialmagcncrofa, come fipiegb vn core amifiricordia,come feccitti uri Intorno alla liberalità,come fi fia- pi vnftgillo di prudeza,& d'amore nel petto dell'auditore. A lui s'appar tiene celebrar la costanza di Muftodapatienza. d'Attilio, %egulo lagran dezjadi Cefarejagenerofità diTompeo, la continenza di Scipione , Iru magnanimità di Fabritio,la frugalità di Curio , la fortezza d'Horatio ,la prudenza di Catone,e la gloria di Augusto .E però Lucio Craffo nel ter– zo libro deli Oratore afferma che quanto fi può dire di buono intorno a fìo,all'honeslo,el virtuofi, al uero, tutto è proprio particolarmente del- lOratore.Et al medcfimo è neceffarìa la cognitione della Filo fifa, per te– stimonio di Tullio,il quale attesta non folamente d'effere oblìgatoalle fato U de "Bhetori,ma anco ai (patiofi portici dell'Academia;ne tanta copia cofe far ebbe da quel torrente ri eloquenza potuto feorrer fuori, con reilmondo sì ampiamente con iabondanza del dire, fe non foff e entrato audacemetene'rìcchiffimi confini della Filofofia, come anco Dcmofìbene cb'uri!fimo fopr'a tutti gii Oratori della Grecia fu auditor di piatone, & Pericle fi famefo fu alieuato fitto la difciplina di Praffagora Filofofo d fino tempo molto celebre,?? illufire. Aggiongi ancora la notitia delle gì cmili,douendo foratoritrattare innumerabili caufie nelle quali entra HOpunti di legge, & che fi decidono col parere de'fipienti Giurificonfit joLmente. Per questo fi legge,cbe Marco Catone fu così perito nel ge diale, come fondato nella polita fetenza, del dire. E Sceuola, & vio Sulpitiobebberoconladottrinadi legge congionta vna facondia m rabile; come ne'più moderni tempi han dimofiraìoì'Alciato, e il Manina, cos'i in cathedra leggendo,come in stampa firiuendo. 1 {emeno con cllorat or e la cognitione dell'hifiorie,douldo egli effemplificare moltifjìme volle coifiicccjfi delle cofe paffate, & dare ad intendere le prefinti co con formila delle prcteritemella quale cofa tanto più valente apparir à to

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