GARZONI - La piazza universale - 1589

V ^ 1 V E R S U,l R a 35 io moflrarà vniuerfiale con la copia dell'Hisìorie, che alfropofitofvo contmodamjtnte potrà recitare. E quanto alla cognitione, che a quello fi ficbieàe, è chiara cofia che quanto più haurà letto ,& flvdiato, & quanto più farà esercitato nell'arti,® 1 nelle difcipline,tanto maggiormente difi&r- rerà nelle caufi,®'moHraraffi marauigliofo, quando fi vedrà ch'egli poffe- da uri ampia cognitione distinta, e chiara di tutte quelle cofie, che fono per f affarìi per le mani. Era l'altre cofie convengono a quello una faciliffima, •copia di parole, & di figure, una bellai/iuenticne, un ordinefiupendo, una memoria tenacijfima,vn anione tuttagratiofia,& fipra tutto vnapre- fiantia danimo che non fi franga per timore, non s'atterifea per gridar e,ne fi ne ritardi oltra la debitariuerenz* dallagrauità,& auttoritàdegli Au– ditori: Lamodefìia m lui fiarà benìlfi-no, farà amata la vergogna, farà apprezzata una nobile audacia, farà desiderato l'affetto nel diremala gratia della per fona, come l'ardor degli occhi, l'auttorità della fronte, la prettantia delgeslo, lacbiarezzadeìlauoce,farannoparti,chelofafanno apparer doppiamente glorio/o , e tanto più, fi far anno non eguali alla gratia de'Tragedi r come ricerca M. Tullio, ma fipra quanti Tragedi fono al mondo, come ricerca Quintiliano. Cjiouerà parimente ali 'Ora– tore affai, fiefarà effercitato findagioucnettoncl governare Orationi, come fi legge di Demosìbene di Licinio Caluo, divollione , & di Cefi- re, che didodici anni difefe Auiaconelegantiffima Orationein Giudi- eia,perche non prefama troppo di fi sieffo, ®- che non prenda un carico a gli bomerifuoi troppo grane, ®* fmerchieuole. perche à quella guifafdiffe M. Tullio) che i cagnini scavezzano alla caccia de'gatti, mentre fin piccio– li,® poi pivgrandi fi mettono dietro à gli or fi, & ai cinghiaci, co fi agio- uerit fi danne, pefi proportionati,® commodi deportar e,che quado fon più robusti,®" gagliardi s'aggrava lor la mano addoffo,®-fecondo la forzato- fi''fi gli ripone ilpefo in fpaila.oue l'opera loro per pietà del reo,®-per giu- dicio del nocente,sha da accommodare tanto alla tutela,qvanto aliaccnfa,. come facevano Catone, Hortenfio, Lucullo, Svlpitio,è Cicerone,®- delle lorfatiche han dx riceuerequel premio boneslo, che fi contitene, dicendo, Qumtilimo,cheanco Socrate,Zenone,Cleante,oCbrìfippofiffcrfiro d'ef- Cnùntilia fer premiati dell'bonesliffime fatiche fatte perglifcairn. Et brevemente no* quelle condìitoni eh'affegno àgli Avocati dell e caufi, fi richiedono ne gli Oratori, e (fendo loro i difenfori delle caufi nc'palagi ciuili,® criminali. Et q-ianio baeranno le dovute condìiioni >n7 'bora faranno da por nel numero, &• nella corona de'neri, ® perfetti oratori, qual fu Efcbine A'thctiiefe, ® Ca Ariflide, AÌeffandro Efefio, {àrfìo, Cefalo, CeneaCliomaco Magnefio,De *ff 6~ ®~ mvi jSerapione Aleffandrino,.Dù/mtio -Africano,Epurate, TVicoftrato Macedone, Onefimo Ciprio, Ferecide Siro File.firato Seniore, Theopompo GnidiojTbeoioro Gadareófi due Carboni 'Romani jdue MeffalUtiMomano T^arbonefit Metello Macedonico > Giulio Africano^Ucmocare Dexippo,

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