GARZONI - La piazza universale - 1589

2jct ? J *A Z Z Jt (affla Settero,Clodìo Sabino,Tloào gallo Marcello Tergamene j'Marìn Nd- politano,mafopra tutto le quattro Lucerne deloquenza,àue Greche, e due Romane fffi cr ate ,& Demofihene,Hortenfio,e Cicerone.Sarannofcmiglia- ti a vn Tende chiamato Olimpo,perchenellorare balenaua,tuonaua, e fai gorattaJ L ncio Crajfo fonte ivrbanità & digrauitàinfieme,per testimo– nio di Lullio.à Caio Cortacofifmcero neldire.a Lifta,per te/limonio di Fauo rino,tantofintentiofo,® à TÌatonetanto elegante,che dicetta -che a mutar qualche cofi di Tlatone , fi leuaua-, Veleganza ,-&à leuar da Lifiafi ri- moueua lafenteza.à Gorgia, che fu chiamato Cjioueper lagradezjaé mae fià delfuo direj Hippia,cheper testimonio,di Tullio, por tana nella lingua la vita,® la morte ài chi oppugnami Carneade,che al certame d'Olimpia fi gloriò non eff :r materia al mondo, della qualnon fapeffe elegantemente gionare. à Cinta Ambafiiatore diTirrho, di cui ejfo cenfeffaua,cbe molte li Beroal più città fi rendevano altdoquenza di lui, che all'armifue. & finalmente un Tullio, qua?è chiamato àaiReroaido tromba d'eloquenza, & con quei tre nomi particolari di Totyfthor, Tbilofipbotatos,&Toligrapbotatos, cioèdunitterfalnelle fiìenze,difdentiffimo nella Fitofifia, & di firittor Lu- Catullo cl dentiffìmo in tutte le co fi, del qual ferine quefle honorate parole Catullo Dife i tifsim e Romul i nepotu m quo r funtquoqu e fuer e Marc e Tull quotque , poftalii s ernnt in a.nms:del qual firiue cofi Lucano. 'Roman ì maximum auclor Tubini eloquij Del quale canta Silio quei ver fi honoratì. Z ì h 0 - Furiaiia bella Fulmine r.ornpcfcet lmgu&,nec deinde relinqueì. Tar decus eloquio cuiquam sperare nepotum. Marnal e ^ ^" alt com P°f e Maritale quel belliffimo Epigramma, lllud Laurigeros ageres cum lata triumphes Hoc tìbi Roma caput,cum loquereris erat. il quale è da Thnio chiamato luce di dottrina , da Cefare dettopadrtJ delle latine lettere, & da Apollonio %hettore ,fù proclamato per unico ^imitatore dell'eloquenza Greca, effendofila T>eadel perfuadere detta GreciTìtbone, & Latini fiuada, fermata in quell'aurea lingua, come anco in quella di Cethego oratore firmano gli auttori efferfi pofita . vengano tutti gli Oratori del mondo à pigliar da costui filo tutta l'arte, tutta laforza del dire,perche di lui firiue Quintiliano.che per dono di'pro uidenza diurna fu getteratotale, che l eloquenza ifier'mentò tutte le fie forze nella lingua di effo. Vengano àfintir la copia di Tlatone, lagio- condita d'ifocrate, ilferuor di (èfire, lempito di Gracco, la lenita di Le* liojafintila di Caino, l'ordine d'Hortenfio, lagratàtà di Cato. Ma fopru tutto attenda,!'aratore àfarfi bene eloquente, & cercar, come faceua ricle,dinon dirparola,chepoffamolestare,neinfastidire l'orecchie dell'alt ditore,

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