GARZONI - La piazza universale - 1589

Tfido t vo T I isf Z Z A %t Tolomeo per gli fettantadue interpreti, ermo maravigliofimente fritto in pelle, &pur qveflo fu molto innanzi a Eumene, fftdoro lucan o f U£ £ -'' ,7z0 ' 0 # e Vli0 ^ e °be Ivfio ueffeil fiuo principio in Egitto preffo alla città di Mempbi, onde Lue un dice. Conficìtur bibula Memphitùs ebarta Tapiro. Dellaqvd con flit uijte varie fbecie, come fa anco Tlinio, nel terzpdeei- mo libro al capitolo duodecimo. La prima è l AVgvttea 'Regia in hono- re d Ottaviano Avguflo. Lafeconda Lìbanain bonor e della provincia di Libia. Laterza Hìeratica cefi detta, perche s'adoperava fidamente n libri (acri. La quarta Teneotica da un luogo in Aleffandria, dove fi face va. La quinta Saltica da una città detta Salo. La fitta (orneliana f ta prima da Camelia Gdloprefetto dellEgitto. La fittima Emporitv*_>, do è quella da flracci. Anoflrigiorni in Itdiala Romana, la Ferrarefie, & la Fabrianefie han nome affai. Horaificrittori, o fcriuani(benche fi ri Cirio Si- u m o importi nome pia particolarejfuron latinamente detti Ser i b x&(co gonio . mtnarra Carlo Sigonio nel fecondo libro Deantiqu o iur e Cumin i R manoru m ) eranpreffoi "Romani del numero degli Apparitari, cioè quelli che fiavano pronti alfiervitio de'Magittrati, <& erano più prettode gli Ugenvi, che de'Libertini. Onde qvcllo antico firiba de'Tontefci Cneo, FÌauio non fu Libertino,ma nato di Libertino, & Cicereo firiba di Scipio– ne non farebbe potuto e/fere eletto firiba, fienonfio ffe flato ingenuo. D cerone però fi legge, ch'usò per firiba Marco Tullio fivo Liberto. Fetto de- firiuendo qvai foffero quegli antichificriuani, dice che Fuerun t liberati; qui ratione s publica s fenbeban t in rabulis,cowe - fion'hor a verbigratia u\odari ,e Marco Tullio nella quinta Oraliane cantra vene dice, che l'ordì ne de 'firibifuhonefio,<\uod eoru m omniu m fidei tabula r pub]icaj,pe - nculaqu e Mìuxatum committantur . & nel terzo delle leggi dimottra, che ifiribi baueffero à un certo modo le leggi in mano,& chefigger e quellidi Magittrati,dicendo. Animaduerto quosquei n Magiftra t bu s ignoraton e iuri s fu i tantu m fapere , quantu m Apparitoie s velint . Trobo dignijfmoauttoreficriue,cbe ifcrivanifvreno in molto maggiore fli ma preffo a'Creci ,che preffio a'Ttymanijerche preffo a'Romani erano r•amente mercenari], ma preffo dCjreci faceuano tale ufficio con honet molto maggior e. Terò preffo a'Romani erano tali, che potevano fial aigradi maggiori, come Cicerone néfivoi ufficijfa mentione di uno, che, ef- fendo flato nella dittatura di Siila prima fcribafin quella di Ccfarefupoi TretoreVrbano. Mafra tutti glificriuani dice Fetto, cheiofcribanauale fu di minore avttorità,& di minore prezzp ,che alcun'altro. epifanio fttn Epifanio . to nel primo libro delTanario dice,che ifiribi appreffo gli Ucbrei erano dettigli efiofitori della fiera fcrittura,&che dalla frittura tr afferà Uno- meéfcribi.efanto Agoflìno nelprimo libro Defermon c domin i in m ó Feil Probo.

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