GARZONI - La piazza universale - 1589

V X l V E ti. S LE. 24 1 te riferìfcea neffuno èffer stato lecito preffo agli Hebrei di fcrluerc lettere fante,cioèi libri delia /aerafcrittura,fenon difiribifioli, come a profeffori, di maggior Japienza,che gli altri .Gli inslromentipoi descrittori fono que Siujapenna il calamaio, l 'inchiostro, ilpohterìno, lapennaruola, leforfici- ne da carta la riga, la falfit riga, il piombino, il temperarino, onde deriua, Tempi iltemperatore,da penne il cai arteficiofi apprende in quel libro c 'ha petto t o r i d fuori D. Ago fino da Siena Monaco Certo fino, qual'infegna ogni forte, di j lettera e far inchiostro, e temprar penne per eccellenza benché non man- n o da chino nidi altre "Bartolini ch'infegnano quefla profeffione da pochi bezzi; « *• ouefragli altri Maftro Martino di Romagnas'è dimofirato Theorico,eprat J^*^™ tico molto diligente, ^-finalmente la carta 0 buona,o rea,o picciola, 0 com- d i mnne.o mez %ana,oreale 0 imperiale^ papale,o dastrazio, 0 dafucchio,o g caprett-a,o cartme,o Fabriano, 0 Ferrare fi, 0 daltripaefi. Et lattioni loro fono il temprar la penna,rigarla carta,luftrarla,ficriuerefiegazzpre,fcan- <cllare,raz$are, porui della vernice refiriuere, ricopiare imitar l'altrui ma no con lettere fimifio diffimiligroffe,o minute chiare,o brune,porfu la car tu fncchia,egettami dellapoluere,& nellofcriuer lettere adopr ano carta, figillo,ccra inchioflro,penna torchietto, fyago dalettere, le dettano, le fini- fionOyfan lodata, oiltempo fan la fitto firittione, le piegano, leferrano,ci fanno il capelletto, fan la foura firitta, te condannano, 0 francapc , & le mettono alla pofìa, 0 fono prìttate, 0 credenziali. Et gli firittori firiutn • do lettere volgari, fi feriiirann 0 di quelle del lSembo,del Tarabofio, del To- lomei, delTaffo, & d'altri huomini, illuttri, e frinendole Latine, appara– mmo il modo di comporle da Francefco 7\([egro,nel fio Trattato D e mo do Epi[r.olandi»e£* da Libanio Sofitta tradotto da T antica Virunio ilqual pone varie &diuerfe fbecie dcpittole ,dittinguendole in Commendatine, Tetitorie,MHìiifiche,iaudatìue,òvituperatiue,Rlngratiotiue, Amatorie, Lamentato rie, Confiolatorie,fjfofttiue, Gratulatorie, Esortatorie, ^Diffuafo- rìeffnueltiue, Efiurgatiue,Domett.iche,Communi,Giocofi, (bmmìfiiue, Re- Fracefc o gie, & Miste.Scrinano poi cofioro in più maniere di lettere,come in lettera N r e § r o Hebraica-, Greca; Latina, Tedefia,Arabica,Cancellarefica,Mercantefia, So £^ 3 2 m ° & filmili con lefitte abbiettiatttre, <& cifre, onde deriuanno i Cifranti, ar- te,feconio Eufebio ,trouatada Tiro Liberto di Cicerone. A propofito di Cifran questi Cifrante narra Aulo Gelilo, nel fettodecimo delle fitte Trotti atti– che, che Caio Cefir e fioleua ficriuere a Caio Oppio, & "Balbo Cornelio alcune epistole (effendo conuenuticofi infieme) doue erano interposte^ alcune tetterebbeaficofiamtnte rendeuano il fienfio aciafeuna parte, & Jfì- dorodice,che Cruto con lettere tali firiueua ancora lui; & Trobo Gram– matico ha fatto vn commentario affai curiofo dell'occulta fignificatio- nedì tali lettere, & oltradi ciò dichiara alla lunga un modo occulto, che teneuanoi Lacedemoni, ficriuendoa i loro imperatori nelle guer– re acciò le l ettere interceite da gli inimici per cafo, non fafferò da lo- -X ro

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