GARZONI - La piazza universale - 1589
"Ecclefìafiicl in quelle cofe,chegli interpreti hanno aggiunto,ò Iettato al- l'Hebraica uerità. La 1 6.& ultima detta Sciltts l^echudoth, è in ufo prefifo a Cabalifiho* gni uolta che per ciafcuna lettera d una dittione uogliono intender fi tante dittioni, come in quel paffo del Salmo. Multi ini urguncaduert'um me , doue in Hebreo fi legge l\abim in luogo di Multi,®- in ogni lettera del no me Rabim s intende una dittione Oltra quefie note defcrine ci fono alcuni charatteri,coi quali fon nota te le fette celebri traflationi delTefiameto a ecchio;come Obfignifica l E- dittione dei -jt.in luogo del qual carattere iLatinifluentefcriuono LXX. lafciando per breuità la parola di due. A- i\ denota la traslatione d A-r quila.s quella di Simmaco.^ quella di Theodotione t Epfilon minufculum la quinta editionegreca trouatada Origene in Hiericonte città diTaletti na. f Epfigmon denota la fefla editione greca trouata in una botte nel l tointorno a \icopoli A denota la fettima fatta da Luciano Martire. Ma tanto bafli intorno al difcorfo de Cabalici. A nnotatìone (òpra il xxìx. Difcorfo. Contr a la Cabal a dic e molt e colè Thornal o Eraito , ne libr i dell e Tue D ; fputa tion i contr a la Nuou a Medicin a di Filipp o Paracelfo.E r col i Pietr o Ga fia Vcfco - uo Vuellenfei n una conclufion e contr a Gìouanni Pic o Mirandulan o d«to la Fe– nice . Etde'Caba l fti ragion a alcunecof e Celi o Calcagnin o , iuun a Epiftolafila» Thomat o Calcagnin o luo Nipote . Ut C O R R E T T O R I, O C E N S O R I. Difcorfoxxx. jA profeffone de Correttori, oueroC euforia molti capii e- slended quali porgono gradiffima difficultà a chi vuole aru piamente trattar di loro: Ma principalmente uerfano intor no a uitiofi parlari, & cerca lortógrafìàjaqiiale Suetonio nella uita d Augujto chìamaforma,® ragione vera di fri nere da Gramatici infiituita,percheOrtoin greco(ci-me dice lftdoronel primo libro delle fue Ethimologìe)fiignifica retta, ® Graffa frittura;® perche molte volte accade, che alcuno in tfcrlto faccia qualche errore nelle lettere, o ne punti, o nelle dittioni, o nella locutìone, intorno a'que slo s affaticano particolarmente i correttori; benché molte fiate correg– gano anco ifioggetfide ragionai moftufgli tfiempije metafore, con tutt le figure,®- modi vfati communemente nelle compofitioni il che fareb faticagrauijfma, & materia di libro particolare a trattarne come fi d be. Bajla che venendo ai parlari uitiofi pongono mente a Barbai tjmi, Solecifmi, ali Jìcyrologia, alla Cacophanià> al Vlevnafrnos , alla T e riffa- logia,alla Syntomio,aUa Macrologìa,alla Tautologia, ali Ecclifli,alla Ta- pinofis, al CacoT^lon, al Cacofmtheton, & ali Jlmphibologia, i quali f no dagiudiciofi auttori per parlari vitwjhmafjìmamente in profa reputar ti. fri Correttore non può patire i Barbarijmi de gli idioti,i quali con tan– ta
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