GARZONI - La piazza universale - 1589

V 1\ IV E KSùiL E. 269 taftioccbezgAtalhora fi fumo,come quello- del Tenea "Piacentino appref fo a Quintiliano, che diede occafione a Hortenfìo Romano di correggerlo giustamente, proferendo Tercula, in luogo diTergula, benché feruente- mente, fecondo lafuapiaceuol natura forfecoft diffe: no effendo il Barba rìfmo altro che unacorruttioe di parola-fi nelle lettere fi nelle fillabe, 0 nel prononciarlabreue,o longa dotte non fi ricerca.E ben uero,che( come dice lifleffo Quintiliano )moltinon han riguardo apigliarne ejfempi da Toeti per face vna mostra d'apparente eruditioue ^affandogli auttori innanzi Qumtil •viHi,®letti da.lofotma hoggidli nostri moderni fon diuttati tanto mae- no * fri di queflaprofeffione,chenein latino , neinuolgare ftamo fcuri bor- mai delle cenfure loro, perche fe anticamente fi trono un Catullo jl quale in ver fi latini bejfieggiò,quellArrio,cbe douendo proferire Commoda, fen%a la nota d'adir ottone,ve la metteua,e prononciaua ancora, infidia s conti- £ a t Beffa, onde compofe quali'Epigramma che dice. Commoda dicebat.fi quando commodo vette t Dkere:&hinfiàias. Arriminfìdia4. Credo fic mater, fic l'iber attunculus eius. Sic maternu-sattusdixerat, ac vìa-,. Attempi nostri ci fono le migliara,che ftampano cenfure di parole cantra questi,® cantra quell'altro,benchepia presto imbrattano il mesliero,cbe ' 1 edifichino, & fi fanno tenerpermeri pedanti, mentre cercano il nome di Toeti della lingua 0 latina, 0 uolgare .. Difpiace al correttore il Solecifi mo ancora, il qual uitiofi'commette,quando leggendoftuna cofi fi confon– de la claufulaffìgustati le parole r lordinsJ'elegan '7a,& le regole della lati • na,& uolgar. Imgua.ùnde ifidoro nel fopradetto luogo,chiama il Salecif- indoro. . mo,vnacompofitione diparolevitiofi. (fofidiffe ancora Qitintiliano, che Quintili» Solecifmiuitiumnoneiì:inferifLi,(ediircomplcxu. come fe tu con- BO - giaffi quel verfo del Tetrarca-,. Ter far una leggiadra fuavendetta. &diceffi, Ter far unauendetta fua leggiadra-,.. tHonmenopareistran.il'A cyrologia,comequandofi ragiona impropria- mente;verbi gratta s'uno diceffe. Quefte orecchie Iban ni fio, quefli occhi vdito,effendo tuttol'oppoftto,cbegli occhi vedono, e® l'orecchie odano, isenche a'Toetiquesti parlari impropri] tornino in gratta, & decoro mol- teuolte,®'loro fia conceffo per'figura, quel chea 'finitori dì pr of è to t.il , mente uietato. Ttrògratìofamente diffe Virgilio.. Virgilio^ . Excifium Euboicailatmingemrupisìn antritm.. "Doueimpropriamentediede iltato,ch'è[proprio dellIntorno al monìe .Q) ~ fi diffe leggiadramente il "Dante.. E quella a cui il Sauio bagnati fianco.. Intendendo di Cefiena: &• altroue .. Fedendola cagionche'l fiatopiòue;. Ordii

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