GARZONI - La piazza universale - 1589
V : % 1 V É R È é>€ t È. 27 9 mente di ogni cofapropostagli,& anco vn'altro Ifocrate.percbe egli ha dì già confeguito con la molta dottrìna,eloqueza,&prudenza fua mirabile quelle cofi à puntole quali ad effo ifocrate partorirono già tanta inuidia. Onde fu forzato poi àfar quell'or ation bellijfima de permutatone per di– fender fi dalle calonnie de gl"tndotti,arroganti,& maledici Sofisti. Ma chi vuol più. à pieno ejferinformato del molto valore di Monfig.Vennadegga la lettera dedicatoria del "Binda/fi posta auanti il diporto della Villa,ebtLJ luifcorget'àiefinelodimeglio /piegate; & àmebasti hauerne detto fin qui: Qwefiafu difinita da M.Tullio nelfiuo oratore, ejfer e ima ragione del dire, onero vno fummo studio £ eloquenza ; da Quintiliano effere_j vna faenza del ben dire, o nero vna forza grandiffima del perfiuadere, da MaffimoTirie effere vn'orationeenunciatrice de'penfieri del animo ; da Maìfim» Arifìotile effere vna facoltà di veder e,o di toccare quel che fa atto,& ac m o commodìto aperftaderein ciafiuna cofa;& daHermogenefu difinita co- H e n e ft,che:la%hetoricafia vna forzaartificiofada perfuaderragioneuolmete ne _ in ogni negocio ciuile,& politico;da Vatroclefù deferitta effere vna forza Pati- cele di ritrovar quanto pervia d'oratone fi poffa perfiuddere.fntorno a cui va riamente,^- dì uer fornente hanno gli auttori razionato, mentre che altri l'hanno chiamata arte, come Cicerone,ehe la nomina artificiofa eloquenza, & Quintiliano chela pone tra l'artiprattiche,delqualpanrno è stato Li Liba. fia,moStr andò che i "Barbari fanno naturalmente le nar ratiue, leproue, le confiutationì,gliepiloghi, fenza comprenfioned'artificio alcuno. mitrila nomina ficienza,come Cleante,che diuide la Filofofia in dialettica, & ora- e ' nte * toriafm morale,& civile, infifica, & naturale. Ver questo Zenone Stoico le congiunfi talmente infieme, che affimigliò la dialettica al pugno chiufo, come ofiura,&la %betorica alla palma della mano come chiara, & aper ta,&Vlatone feguitato da Iurito attrìbuifee alla Filofofia tre vffieij,cioè la moderatone dell'or atione,cbe s'appartiene alla logica, & alla Rhetori- ca,la moderatone dell'intelletto che s'affetta allafìfica, & la moderatone dell'affetto che s'affetta all'Ethica. il che uien cofentito anco da Craffo n€ libri deli oratore,che colfienfio isleffo diuide la Filofofia in tre parti, in ofert rità di naturafm fottilità di dire,et in uita,o cofiumi; et lafcìadone due da parteA,fferma,cbe quella di mezo è fola pertinente all'oratore. Altri per maggior dignità fua la chiamano virtà,come (f affo preffio Marco Tullio, dicendola eni m eloquenti a vn a qu i da m d e fummi s virtutibus . & Mnefarco, chedice .Qix e x ben e dicend i feienti a aitar , virru s ef r qua; - C dam,qua m cu m quilpia m fueri t eonfecucÙs,CB*teras facillimepoffi - Ateneo deat . Altri l'han chiamata per vn'ufo del dìre,come Critolao, & altriper Cornelio un'arte dell"mgiinnare,came Ateneo, a cui par che confenta Cornelio Celfo < - e ' in quella fua fmtcnZa.Ocaxov £\m\\e tantu m ver i petit , no n eni m bo - ^ naconfeientia , fec i Victori a litiganti s ef t premium , il cui fine fe- tj°. ' condo il parer di Chrifippo è fiaper ben dire, fecondo Hermagora dire ac» ra. ^ S 4 concia-
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